
NELLA DEBOLEZZA DELLA CROCE
Celebriamo la 14^ domenica del Tempo Ordinario. Gesù ci chiama, come i primi discepoli, a portare a tutti il suo messaggio di salvezza.
La sua “buona notizia” deve risuonare ovunque e a ciascuno/a è data la responsabilità di partecipare alla missione di Gesù che continua nella storia. E’ un annuncio che ha le sue caratteristiche.
Gesù, con la sua Parola, insegna anche a noi oggi lo stile della missionarietà cristiana. Al di là delle sofferenze e degli insuccessi che comporta l’annuncio della Parola, i discepoli di Gesù si riconosceranno per la pace: la pace che hanno in loro, la pace che donano a chi avvicinano.
Ricordiamoci l’impegno di annunciare con la vita il Vangelo e chiediamo al Signore, che ci doni di essere come Lui ci vuole.
Ecco il motivo per il quale siamo invitati a ritornare idealmente al nostro Battesimo per riscoprire la vocazione di sentirci nel mondo annunciatori miti e testimoni forti del Vangelo che salva.
E’ difficile oggi essere cristiani coerenti con il Vangelo nei vari ambienti vitali che spesso risultano chiusi all’annuncio della salvezza. Lasciamoci “toccare” in profondità dalla Parola di Dio e dall’Eucaristia, così da esserne testimoni liberi e coraggiosi.
San Paolo ci ricorda nella 2^ lettura che il nostro vanto è nella croce del Signore nostro Gesù Cristo. Dobbiamo porre la nostra fiducia soltanto nell’amore debole e crocifisso di Gesù. Il Maestro non vuole persone in cerca di un nome o della fama, ma missionari che si distinguono per preghiera, mitezza e povertà. Non devono portare se stessi, ma l’annuncio del perdono e della pace.
Così Gesù vuole associare a sé, nel compimento della sua missione, altri discepoli. Tocca a noi!
don Francesco, vostro parroco