AVVENTO TEMPO DI ATTESA

X Domenica del Tempo Ordinario 2024

“GESU’ HA LO SPIRITO SANTO E LIBERA L’UOMO  DAL MALE PERSONIFICATO” 

Nel brano evangelico di Marco, proprio di questa 10^ domenica  del Tempo Ordinario, Gesù si esprime “in parabole”, di fronte alla  calunnia degli scribi, che affermano che è posseduto dal principe dei  demoni, così come davanti ai suoi discepoli, che lo ritengono “fuori  di sé”. Circa l’azione dello Spirito Santo e la sua efficacia nella vita  delle persone la posizione del Maestro di Nazareth è molto chiara e  precisa: Gesù sa che gli uomini avranno bisogno di farsi illuminare dallo Spirito Santo Consolatore, se vorranno accogliere la verità e  riconoscere lui stesso come Salvatore.  

Lo Spirito Santo ci offre il dono del discernimento per compiere  scelte secondo la volontà di Dio, che tutto guida per la nostra  salvezza. Lo Spirito di Dio è il buon consigliere quando siamo tentati  dal Male, il quale si compiace di mettere l’uno contro l’altro e l’uomo  contro Dio (come ci fa capire la 1^ lettura, raccontandoci il peccato  originale). 

San Paolo, scrivendo ai cristiani di Corinto, ci invita a togliere  dal nostro cuore lo scoraggiamento e ad ampliare il nostro orizzonte  in vista del bene che ci consegnerà un giorno una “quantità smisurata  ed eterna di gloria”. Chi ci sostiene in questo travaglio terreno? Lo 

Spirito Santo! Egli ci insegni a confidare sempre nella fedeltà di Dio  e ad affrontare il tempo che ci sta davanti nella certezza che Lui guida  i nostri passi orientando al bene il nostro cammino. 

Fissiamo il nostro sguardo su Gesù Salvatore, che ci libera dal  demonio per mezzo dello Spirito Santo e che, risuscitato da Dio, ci  garantisce la vittoria sul male. Oggi ravviviamo la nostra fede in  Gesù: solo in Lui abbiamo il dono gratuito e liberante del perdono. 

  

don Francesco, vostro parroco

Santissima Trinità 2024

GLORIA AL PADRE, AL FIGLIO E ALLO SPIRITO SANTO 

Dio è comunione perfetta di amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito  Santo. E noi siamo immersi nel mistero di questo amore trinitario, a  partire dal Sacramento del Battesimo, ricevuto in dono. L’autore del  Deuteronomio (1^ lettura) narra l’amore gratuito di Dio verso Israele:  gli ha rivolto la parola, lo ha liberato dalla schiavitù d’Egitto, si è  manifestato a lui sul Sinai, lo ha soccorso nelle dure prove del deserto.  Israele è chiamato a corrispondere alla fedeltà di Dio, abbandonando  l’idolatria e osservando le sue leggi. 

Nel testo dell’evangelista Matteo, Gesù il Risorto, investito  dell’autorità divina, dà il mandato universale alla sua Chiesa,  rappresentata dagli Undici. Predicare il Vangelo e battezzare nel nome  del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo è la missione della Chiesa,  che è sostenuta e accompagnata dal Risorto con la potenza dello  Spirito Santo, che le dà gioia in mezzo alle fatiche e alle tribolazioni  dell’apostolato. Le ultime parole di Gesù riportate dall’evangelista a  conclusione del suo racconto sono una promessa agli apostoli, ricolma  di consolazione e di speranza: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino  alla fine del mondo”. 

L’apostolo Paolo nella 2^ lettura afferma che lo Spirito fa sì che  possiamo nella preghiera chiamare Dio “Padre” (Abbà). 

Preghiera alla Santissima Trinità 

O Trinità divina, Padre, Figlio e Spirito Santo, presente e operante  nella Chiesa e nella profondità della mia anima, io ti adoro, ti ringrazio,  ti amo! E per le mani di Maria Santissima, madre mia, offro, dono e  consacro a te tutto me stesso, per la vita e per l’eternità. (B. Giacomo 

Alberione)  

  

don Francesco, vostro parroco 

Solennità di Pentecoste 2024

SANTO SPIRITO, ACCENDI IN NOI IL FUOCO DEL TUO AMORE 

La solennità della Pentecoste ha un’origine ebraica: veniva  celebrata sette settimane dopo la Pasqua, come festa di  ringraziamento. Il cristianesimo a Pentecoste celebra la discesa dello  Spirito Santo sugli Apostoli e Maria riuniti nel cenacolo, il momento in  cui la Chiesa, già fondata da Cristo, inizia la sua missione di portare il  Vangelo. 

A Pasqua abbiamo celebrato la Risurrezione del Signore, dono di  speranza; a Pentecoste celebriamo il dono di Grazia che rinforza le  virtù teologali (fede, speranza e carità) nel cuore e nello spirito degli  uomini.  

Al centro di questa importante solennità vi è il mistero di Dio, che  ha riscattato il mondo nel Figlio suo, e il mistero della Chiesa, Corpo di  Cristo. La Pentecoste non rievoca semplicemente un avvenimento  passato, ma celebra Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, che si manifesta  giorno dopo giorno sulla terra e che si rivelerà pienamente quando  ritornerà il Figlio dell’uomo. La Pentecoste avviene ogni giorno per  coloro che, nel nome del Signore, pregano il Padre di concedere loro  lo Spirito Santo, promesso dal Figlio. 

Chiediamo il dono dello Spirito Santo, perché senza di lui: Dio  è lontano, il Cristo regna nel passato, Il Vangelo è lettera morta, la  Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità una dominazione, la  missione una propaganda, il culto un’evocazione e l’agire cristiano una  morale da schiavi. Ma in lui il Cristo risuscitato è presente, il Vangelo  è potenza di vita, la Chiesa diventa comunione trinitaria, l’autorità è  servizio liberatore, la missione è Pentecoste, la liturgia è memoriale e  anticipazione, l’agire umano è benedetto da Dio (metropolita Ignatios  di Latakia). 

 don Francesco, vostro parroco

Ascensione del Signore – 2024

ASCESO AL CIELO, PER SEMPRE CON NOI 

Il mistero dell’Ascensione, che oggi celebriamo, ha un duplice  significato: cristologico ed ecclesiale. 

Cristologico, perché ci fa contemplare Gesù, che nella sua  glorificazione pasquale, siede presso il Padre. 

Ecclesiale, perché colui che ascende al cielo, dopo esserne disceso,  consegna alla comunità i suoi doni, come afferma la lettera agli  Efesini: “A ciascuno di noi è stata data la grazia, secondo la misura  del dono di Cristo!”  

Sono doni legati in modo speciale all’annuncio della Parola:  suscitano infatti nella comunità apostoli, profeti, evangelisti, pastori,  che nutrono il gregge con il loro insegnamento. Il Vangelo di Marco  conferma questa prospettiva: il Signore ascende al cielo, ma  continua ad operare insieme ai suoi discepoli, inviati ad annunciare  a tutti il regno di Dio. 

Il Risorto rimane presente nell’agire della comunità,  confermando la Parola che essa annuncia con i prodigi e i segni che  l’accompagnano. Segni e prodigi che dicono che nell’impegno dei  discepoli continua ad essere presente la grazia del Risorto. “Perché  state a guardare il cielo?” domandano gli angeli ai discepoli. Più che  contemplare il cielo, dobbiamo scrutare i segni del Risorto in mezzo  a noi, riconoscere la sua presenza e annunciarla ai fratelli con la  testimonianza del Vangelo.  

PER ME VIVERE E’ CRISTO: La fede ci chiede di stare davanti  all’Eucaristia con la consapevolezza che siamo davanti a Cristo  stesso. L’Eucaristia è mistero di presenza, per mezzo del quale si  realizza in modo sommo la promessa di Gesù di restare con noi fino  alla fine del mondo (San Giovanni Paolo II) 

don Francesco, vostro parroco 

VI Domenica di Pasqua 2024

“AMIAMOCI” PERCHE’ L’AMORE E’ DA DIO 

Mentre il Tempo pasquale sta per raggiungere la sua pienezza nella  celebrazione della Pentecoste con il dono dello Spirito Santo, siamo  raggiunti oggi da un forte e accorato invito all’amore vicendevole.  

Gli Atti degli Apostoli ci ricordano che la salvezza di Cristo non è  riservata a un piccolo popolo, ma è un’offerta universale, destinata a tutti:  l’amore di Dio, infatti, supera ogni barriera e ogni distinzione di spazio e  di tempo. 

San Giovanni ci ricorda che l’origine dell’amore sta in Dio: non  potremo mai comprendere che cosa voglia dire “amare”, se non  guardiamo a Gesù e al suo modo di amare per poterlo incarnare nella  nostra vita. E perché tutto questo possa realizzarsi, è necessario  rimanere in Gesù, accogliere il suo stile di vita e farlo nostro, osservando  i suoi comandamenti.  

Quanto proposto da Gesù è un itinerario estremamente  impegnativo, ma che dona una grande pace al cuore: pace di sapersi  nella volontà del Padre e vivere a sua immagine e somiglianza. L’amore  di Dio esalta la vita, esalta l’uomo al di là di ogni differenza di etnia, di  carattere, di pensiero. L’amore di Dio è veramente universale. Così deve  essere il nostro amore per essere autentico. Gesù è il vero modello del  nostro amore per gli altri: “Amatevi, come io ho amato voi”! Non vi sono  altre strade per essere buoni discepoli. 

Signore mio, quanto sei grande! La forza del tuo amore ci riempie e  ci avvolge. Tu che conosci le nostre debolezze, abbi pietà di noi; rendi il  nostro cuore simile al tuo, capace di placare ogni rancore, perdonare le  offese ricevute, aiutare chi è nel bisogno, fare del bene a tutti, senza  pretendere nulla. 

don Francesco, vostro parroco

V Domenica di Pasqua 2024

“IO SONO LA VITE, VOI I TRALCI” 

Dopo aver affermato di essere il “Buon Pastore”, Gesù utilizza  una seconda immagine, quella della vite, per indicare con un simbolo  la propria identità. Gesù qualifica se stesso come la vite, quella vera,  e identifica il nuovo Israele, la Chiesa, come i suoi tralci. Se siamo  uniti a Lui la nostra vita è feconda e porta frutti, se invece siamo  distaccati da lui siamo come rami secchi e infruttuosi, destinati al  fuoco.  

Le parole di Gesù sono categoriche: “Senza di me, non potete  far nulla!”. Non dice che faremo cose male o a metà, ma che non  faremo proprio nulla. Quindi possiamo correre dalla mattina alla sera,  fare mille cose, impegnarci lodevolmente in molte attività, ma se tutto  questo è fatto senza di Lui, è sterile, vuoto, insignificante. 

La vite, simbolo di benedizione, felicità e fecondità, è così  attribuita da Gesù a sé e ai suoi discepoli, per mostrare che  rimanendo in Lui i frutti saranno abbondanti, ogni richiesta sarà  esaudita, perché corrispondente alla volontà del Signore, e si verrà  innestati nella stessa vita divina (Vangelo).  

E’ quanto afferma, in altri termini, San Giovanni apostolo, che, nel testo della seconda lettura, sostiene che “qualunque cosa  chiediamo, la riceviamo dal Signore, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito” (2^ lettura). 

Il primo frutto che la Parola di Dio identifica nella prima comunità  cristiana, quella descritta da Luca nel libro degli Atti, è una profonda  unità di cuore e d’intenti: lo stesso apostolo Paolo è cosciente di  dover essere in comunione con gli altri discepoli, perché il messaggio  pasquale del Cristo che lui stesso annuncia possa essere autentico  e trovare dimora nel cuore di tante persone chiamate alla fede in  Cristo (1^ lettura). 

don Francesco, vostro parroco

IV Domenica di Pasqua 2024

“GESU’, BUON PASTORE, DONA A NOI LA SUA VITA” 

La quarta domenica di Pasqua è chiamata “del Buon Pastore” ed è la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Gesù è il  nostro pastore, che ci conosce uno ad uno e ci chiama per nome. L’immagine è molto ricca ed era familiare agli ascoltatori di Gesù: il  pastore è colui che custodisce, che conosce, che dona la vita. 

Gesù è il buon pastore che si prende cura della vita di ciascuno  di noi; ci custodisce; gli stiamo a cuore; c’è un legame di  appartenenza che ci unisce a Lui. Non ha pretese sulla nostra vita,  ma aspetta che ci lasciamo prendere tra le sue braccia. 

Il pastore conosce il suo gregge! Il desiderio di Dio è quello di  conoscerci. Gesù vuole conoscerci, stare con noi, “ascoltare” la  nostra vita. Ma siamo noi che abbiamo bisogno di lasciarci conoscere e accettando di stare con lui scopriamo la verità più profonda di noi  stessi! Scopriamo che in fondo il nostro cuore è stato creato per  accogliere l’amore di Dio, tutto l’amore che lui ha per noi. 

Il pastore dona la vita. Colui che ci custodisce e desidera  conoscerci (= amarci) è disposto a donarci un amore totale, tutta la  sua stessa vita. Essere custoditi e conosciuti da Gesù ci dona la  possibilità di una relazione nuova con lui, con noi, con gli altri. 

Ogni vocazione nasce dall’incontro con Gesù e da questo  incontro tra due libertà nasce il cammino vocazionale. La libertà di  Dio di cercarmi, custodirmi, conoscermi e la nostra libertà di  rispondere sì a questo dono d’amore che il Signore ci offre. Senza  questa scintilla di libertà, che fa scattare un rapporto d’amore, non  c’è vocazione, non c’è cammino e non c’è neanche amore. 

don Francesco, vostro parroco 

III Domenica di Pasqua 2024

“IL RISORTO E’ LA NOSTRA PACE” 

Secondo la narrazione dell’evangelista Luca, l’episodio che  ascoltiamo accadde la sera stessa del giorno di Pasqua. Gli apostoli  e altri discepoli erano riuniti insieme a Pietro e parlavano tra loro delle  cose avvenute in quella giornata: il sepolcro vuoto trovato da Maria  Maddalena, Pietro e Giovanni, le donne che dicono “di aver avuto  una visione di angeli” affermanti che Gesù è vivo, l’apparizione di  Gesù Risorto a Simone, la testimonianza dei due discepoli che  assicurano di averlo incontrato lungo la strada verso Emmaus e di  averlo riconosciuto al momento dello “spezzare il pane”. 

Ed ecco che mentre parlavano e commentavano questi  avvenimenti “Gesù in persona apparve in mezzo a loro”. L’evangelista Luca descrive bene gli stati d’animo degli Apostoli e dei  discepoli all’apparire di Gesù: erano “stupiti e spaventati”, “turbati” e  dubbiosi, “provavano una grande gioia”, ma non riuscivano ancora a  credere ai loro occhi ed erano stupefatti. Sono gli stati d’animo propri  di chi si trova all’improvviso di fronte a un fatto gioioso, ma che, nello  stesso tempo, è così straordinario da apparire incredibile, come  appunto la risurrezione di Gesù.  

Dopo aver riconosciuto Gesù nell’atto di spezzare il pane, i  discepoli da Emmaus ripartono in tutta fretta per rientrare a  Gerusalemme; annunciano la gioia dell’incontro con il Risorto.  

La fede è un’esperienza di incontro, ma è anche un cammino,  un itinerario, un passo dopo passo. Come riconoscere allora il  Risorto in mezzo a noi? 1. Tramite le ferite; 2. Tramite l’amicizia, il  dono di sé, che Gesù realizza parlando e mangiando con loro; 3.  Tramite la conoscenza delle Scritture.  

don Francesco, vostro parroco 

Venerdì Santo 2024

Oggi ricordiamo la passione e la morte di Gesù sulla croce. La chiesa è in silenzio, ed è proprio in questo silenzio che la sua vicinanza si fa concreta ai nostri sensi e ai nostri cuori. In questo giorno si è fatto compagno di tutti coloro che soffrono e ci ha indicato la strada verso l’amore vero ed eterno di Dio, che non viene meno, non muore mai ed è più forte della morte.
 
Le celebrazioni di oggi:
 
🕐Ore 14:00 – Via Crucis (a Laghel, in caso di pioggia in Collegiata)
🕐 Ore 20:00 – Celebrazione della Passione e Morte del Signore sempre in Collegiata

IV Domenica di Quaresima 2023

“IN GESU’ VEDIAMO IL VERO VOLTO DI DIO” 

Il tema che percorre tutte e tre le letture della 4^ domenica di  Quaresima è il più bello che possa esistere, la verità più sorprendente e più consolante: Dio ci ama; vuole il nostro bene! 

Come è l’amore di Dio? L’amore di Dio verso il suo popolo è  paziente e premuroso; e vince sempre! E’ un amore che risalta  maggiormente proprio dal contrasto con l’ingratitudine e le  infedeltà del popolo eletto. Dio, nel suo infinito amore, continua a  farci giungere i suoi richiami, e dopo i nostri smarrimenti, ci  accoglie sempre fra le sue braccia. 

La rivelazione suprema più tangibile e sconvolgente  dell’amore di Dio si ha in modo definitivo in Cristo e soprattutto nel  sacrificio della sua croce. Un amore che, come attesta  l’evangelista Giovanni, ha dell’incredibile: “Dio ha tanto amato il  mondo da dare (= sacrificare) il suo Figlio unigenito. Quanta  misericordia, quanta gratuità nei nostri confronti. L’amore di Dio  desidera la salvezza e la vita eterna per tutti i suoi figli. Sta  nell’uomo, nella sua libertà di scelta, accogliere o meno l’offerta e il  dono dell’amore divino. 

Ci lasciamo provocare da alcune domande: Crediamo  davvero all’amore che Dio ha per noi? Perché non ci sentiamo  pieni di meraviglia e pieni di gioia? Perché non ci sentiamo commossi di fronte all’agire di Dio per noi? Perché non proviamo il  desiderio di ricambiare il suo amore con una degna condotta di  vita? Perché non ci fidiamo fino in fondo di Dio e talvolta dubitiamo  di Lui? Chiediamo al Signore che tocchi con la sua grazia i nostri  cuori e li guarisca dalla loro durezza e aridità, perché possiamo 

esercitare in ogni momento la riconoscenza nei suoi confronti. Tutto è grazia.  

don Francesco, vostro parroco 

III Domenica di Quaresima 2024

“GESU’ ‘RISANA’ LA NOSTRA RELAZIONE CON DIO” 

Il nostro cammino quaresimale continua. Dopo essere stati con  Gesù nel deserto, scoprendo che anche Lui si è confrontato con le  tentazioni che ci minacciano e con il potere del male che ci porta  lontano da Dio; dopo essere stati con Lui sul monte della  Trasfigurazione, sentendo la voce della nube che lo confermava  come il Figlio amato e ci ordinava di ascoltarlo, mentre indica il  cammino dell’offerta di sé per giungere alla vita piena, oggi il Vangelo  di Giovanni ci fa incontrare Gesù nel tempio di Gerusalemme, mentre  compie uno dei gesti più sconcertanti della sua vita: la cacciata dal  tempio di quanti l’avevano trasformato in un mercato. Ed è  significativo che tutti e quattro i vangeli riportino questo episodio. 

Quale aspetto del mistero di Gesù ci aiuta a penetrare e  meditare questa pagina di Vangelo? Una prima spontanea reazione è  quella di pensare all’umanità di Gesù, che – come capita anche a  ciascuno di noi – perde la pazienza e si arrabbia quando si confronta  con qualcosa che non corrisponde con il suo modo di vedere e con le  sue aspettative: “Non fate della casa del Padre mio un mercato!” 

Non esita a sottolineare così il profondo amore e rispetto verso il  Padre e a presentarsi come il “nuovo tempio”, luogo dell’incontro con  Dio. Non un tempio fatto di uomini, ma l’umanità di Gesù, sfigurata  dalla morte, perché crocifissa, e resa viva per la risurrezione dallo  Spirito Santo. E’ attraverso Gesù che noi abbiamo accesso a Dio  (dirà Gesù a Filippo: “Chi vede me, vede il Padre”).  

Il vero culto a Dio non consiste primariamente nelle cose  che possiamo offrire, ma nel dono di noi stessi, come ha fatto  Gesù, che ha donato tutto se stesso per amore. 

don Francesco, vostro parroco

II Domenica di Quaresima 2024

“ASCOLTATELO!” 

“Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!”: con queste parole  il Padre conferma sul Tabor la rivelazione fatta già al momento del  Battesimo di Gesù al fiume Giordano per opera di San Giovanni  Battista. Il Padre indica la relazione che sussiste con il Figlio suo e  il mistero della messianicità di Gesù.  

Ciò che oggi la Parola evidenzia è però l’incomprensione dei  discepoli di fronte al mistero del Figlio di Dio. Viene da pensare che  Gesù abbia portato sul monte gli apostoli Pietro, Giacomo e  Giovanni per svelarsi loro, per cercare di portare verità nei loro  dubbi, offrendo un’anticipazione della gloria di risorto, fino a quel  momento soltanto annunciata. Ciò che hanno udito da Gesù, ora è  visibile ai loro occhi: è una conferma per il loro cammino di vita e di  sequela del Maestro.  

L’evento della Trasfigurazione ripropone con forza il senso di  una fede che è adesione all’invisibile. O si entra in questo orizzonte,  oppure si resta intrappolati in una mentalità logico-razionale, tipica  del nostro occidente, che non può che allontanare da Dio.  

Il Vangelo sembra anche voler rispondere ad alcuni  interrogativi che sorgono nei discepoli: chi è questo Gesù che dice  di essere il Figlio dell’uomo e che allo stesso tempo parla di croce?  Se è così, quale Messia egli è?  

Sul Tabor risuona la voce del Padre: “Ascoltatelo!” E’ l’invito  rivolto ad ogni discepolo, di saper cogliere nella strada della croce,  la via della risurrezione.  

Il Padre ci dona, nella sequela di Cristo, un’immagine viva  della sua/nostra Pasqua e ce ne fa pregustare la gioia e la gloria.  La sua luce ci illumina e infonde, nell’oggi della nostra vita, una  grande speranza e fiducia nel cammino. Ci sprona a passare dalla  morte alla vita, nel dono di noi stessi.  

 don Francesco, vostro parroco 

I Domenica di Quaresima – 2024

“VINCERE IL MALE CON IL BENE!”

La celebrazione della Santa Messa lo scorso mercoledì, con  l’imposizione sul capo dell’austero simbolo delle ceneri, ci ha  introdotti nella Quaresima, tempo favorevole per la salvezza e la  conversione del nostro cuore. Anche noi come Gesù, che si è  ritirato quaranta giorni nel deserto, pregando e digiunando, siamo  invitati a trovare spazi di silenzio interiore, che ci conducano ad una  vera conversione, con l’adesione totale a Dio. 

Per 40 giorni Gesù affrontò il deserto in solitudine.  L’evangelista Marco ci narra questo episodio con grande sobrietà ed essenzialità. Appare chiaro che è lo Spirito, poco prima sceso su  di Lui nel momento del Battesimo, ad essere per Gesù fonte di  grazia e forza per combattere e vincere il Male personificato. Satana ha fatto di tutto per farlo deviare, per allontanarlo dalla via  della Croce, dalla sapienza della Croce. E’ stata una lotta serrata,  dalla quale però Satana è uscito sconfitto. Gesù, infatti, scelse la  fedeltà alla volontà del Padre. Scelse di andare fino in fondo nella  propria missione, accettandone tutte le conseguenze: morire per  noi, per ricondurci al Padre. In lui ci viene offerta un’alleanza nuova,  un tempo per verificare la nostra fede e rimotivarci nel nostro  cammino di discepoli. 

Viviamo allora questa Quaresima, che il Signore ci dona, come  un tempo per ascoltare e ascoltarci, per riscoprire il silenzio e la  calma; per mettere ordine, per dare una gerarchia evangelica ai  nostri molteplici impegni. Un tempo quindi da preparare, da  scegliere, da desiderare, per fare nostro l’appello di Gesù: “Il tempo  è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel  Vangelo”! 

Lasciamo risuonare in noi queste parole e camminiamo  verso la Pasqua. 

 don Francesco, vostro parroco 

IV Domenica del Tempo Ordinario – 2024

“PAROLA AUTOREVOLE, EFFICACE E LIBERANTE” 

Con il Vangelo di Marco, ci mettiamo in cammino, in  compagnia dei primi quattro chiamati da Gesù, per diventare suoi  discepoli. Il brano che leggiamo in questa domenica ci aiuta a  comprendere chi è Gesù e che cosa significhi essere suoi discepoli.  Sarà un percorso lungo tutto il Vangelo e comporta un continuo  rimetterci in discussione. 

Gesù “entra in scena” a Cafarnao, di sabato, nella sinagoga,  durante la preghiera della comunità. In questa normalità Gesù si  inserisce “insegnando” e suscitando stupore, perché “insegnava  come uno che ha autorità, e non come gli scribi”. Nel testo ci  soffermiamo su una domanda: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno?”.  E’ pronunciata da uno spirito impuro che ha preso dimora in un  uomo (non ha un nome perché ciascuno possa riconoscersi in lui),  che sperimenterà la potenza della Parola salvifica di Gesù. Si tratta  di una domanda chiave per il nostro discepolato: cosa c’entra  concretamente Gesù con la nostra vita di ogni giorno, con le scelte  quotidiane che siamo chiamati a fare, con le nostre relazioni interpersonali, col nostro modo di intendere il nostro lavoro, con il  nostro sentirci Chiesa? 

Ma questo Gesù che ha fatto la nostra storia, questo Gesù fa  ancora adesso la mia storia? Ed io decido le mie azioni e le mie  scelte riferendomi a lui e ai suoi valori? 

Se noi vogliamo seguire Gesù e vivere giornate che  assomiglino alle sue, sappiamo che la cosa più importante consiste  non nel dire il Vangelo, ma nel diventare Vangelo, nel vivere il  Vangelo, testimoniando la Buona Novella.  

E per fare questo non occorre parlare. Spesso sono i testimoni  silenziosi i più efficaci e autorevoli. 

 don Francesco, vostro parroco 

Avvisi settimanali dal 9 al 16 giugno 2024

Domenica 9 giugno è la Domenica X del Tempo Ordinario. 

Martedì 11 giugno, alle 20.30 in Oratorio San Gabriele, presentazione alle Famiglie delle  attività estive 2024 (campeggi e grest). 

Giovedì 13 giugno, alle 20.30 in Oratorio San Gabriele Direttivo Noi Oratorio Arco /  Oltresarca. 

Giovedì 13 giugno festeggiamo Sant’Antonio di Padova.  

Dell’infanzia di Antonio di Padova si conoscono poche cose con certezza: il nome  di battesimo Fernando, la città natale Lisbona e l’origine benestante e aristocratica. Già  sulla data di nascita gli storici disputano, anche se la maggior parte concorda per il 15  agosto 1195; l’anno di nascita è calcolato sottraendo dalla data della morte, 13 giugno 1231, gli anni citati dal Liber miraculorum, scritto verso la metà del XIV secolo. 

Antonio incontrò direttamente Francesco d’Assisi, solo in occasione di un Capitolo  Generale. Al termine di questo, quando i ministri provinciali ebbero inviato i fratelli loro  affidati alla propria destinazione, solo Antonio restò abbandonato nelle mani del ministro  generale, non essendo stato chiesto da nessun provinciale in quanto, essendo  sconosciuto, pareva un novellino buono a nulla.  

Si scoprono quasi per caso le sue capacità: in occasione di un incontro nella  cattedrale di Forlì «venuta l’ora della conferenza spirituale il Vescovo ebbe bisogno di un  buon predicatore che rivolgesse un discorso di esortazione e di augurio ai nuovi  sacerdoti. Tutti i frati presenti però si schermirono dicendo che non era loro possibile né  lecito improvvisare. Il superiore si spazientì e rivoltosi ad Antonio gli impose di mettere  da parte ogni timidezza o modestia e di annunciare ai convenuti quanto gli venisse  suggerito dallo Spirito. Questi dovette obbedire suo malgrado e “La sua lingua, mossa  dallo Spirito Santo, prese a ragionare di molti argomenti con ponderatezza, in maniera  chiara e concisa». 

La reliquia più importante è custodita a Padova. 

La Chiesa, nella persona del papa Gregorio IX, lo canonizzò dopo solo un anno dalla  morte. 

Sabato 15 giugno, inizia il primo turno dei Campeggi a San Giovanni al Monte per i  Bambini della Scuola primaria. Accompagniamo con la nostra preghiera questa bella  esperienza educativa, ringraziando tutte le persone che danno il loro tempo a servizio  dei piccoli. 

Sabato 15 giugno, dalle 16.30 alle 17.45 in Collegiata, possibilità di accostarsi al  sacramento della Riconciliazione. 

Domenica 16 giugno, alle 17.00 Santa Messa a San Giovanni al Monte presso la colonia.

Avvisi settimanali dal 27 maggio al 2 giugno 2024

AVVISI SETTIMANALI DAL 26 MAGGIO AL 2 GIUGNO 2024

 

Domenica 26 maggio, alla Messa delle 10.00 ricordiamo il 60° Anniversario di  Matrimonio di Sergio e Nori. 

Domenica 26 maggio, alle 14.00 in Sant’Anna, Battesimo della piccola Alice. 

Domenica 26 maggio, in Oratorio San Gabriele, dalle 16.00 “Festa del Battesimo”.  (vedi locandina) 

Lunedì 27, martedì 28 e venerdì 31 maggio alle 20.00, reciteremo il Santo Rosario in  Collegiata. 

Martedì 28 maggio, l’ufficio parrocchiale rimane chiuso

Mercoledì 29 maggio, alle 20.00 in San Bernardino, recitiamo il Santo Rosario. 

Giovedì 30 maggio, alle 20.00 in Collegiata Santa Messa e processione del Corpus  Domini. La celebrazione è animata dai cori parrocchiali delle comunità di Arco/San  Giorgio, Oltresarca e Romarzollo. Per la processione chiediamo la cortesia di portare  dei petali di fiori che potete consegnare, per tempo, in Collegiata prima della Santa  Messa. Saranno posizionati dei cesti ai piedi dell’altare maggiore. 

Venerdì 31 maggio, alle 18.00 a Caneve, Santa Messa per il decimo anniversario di  Matrimonio. 

Sabato 1 giugno, alle 15.30 in Collegiata, celebrazione della Cresima per le comunità  della Valle dei Laghi. 

Sabato 1 giugno, alle 15.30 presso l’Oratorio San Gabriele di Arco, ultimo incontro del  Corso di preparazione al Matrimonio cristiano, che si concluderà con la Santa Messa  delle 18.00 in Collegiata. 

Sabato 1 giugno, non ci sono le confessioni. 

Domenica 2 giugno, Solennità del Corpus Domini, alla Santa Messa delle 10.00 a  Bolognano, sarà conferito il mandato agli animatori per le attività estive (campeggi e  grest). 

Chi desidera ricevere gli avvisi via email può richiederlo in ufficio parrocchiale, aperto  il martedì e il venerdì dalle 9.10 alle 11.30, o via email all’indirizzo:  arco@parrocchietn.it 

Inoltre li potete trovare anche su facebook digitando: parrocchia di Arco

Avvisi settimanali dal 19 al 26 maggio 2024

AVVISI SETTIMANALI dal 19 al 26 MAGGIO 2024

Domenica 19 maggio si celebra la Solennità di Pentecoste. 

Martedì 20 e giovedì 21 maggio alle 20.00, reciteremo il Santo Rosario in Collegiata. 

Lunedì 20 maggio, Festa di San Bernardino, alle 20.00 partendo dalla Collegiata,  processione e Messa a Stranforio (se piove in Collegiata). 

Lunedì 20 maggio, alle 20.30 presso l’oratorio Santa Maria Assunta di Riva del Garda, in Via dei Tigli, incontro per i Capi coro. 

Martedì 21 maggio, alle 20.30 in Oratorio San Gabriele, Consiglio pastorale zonale. Mercoledì 22 maggio, alle 15.00 in Canonica, incontro dell’Azione Cattolica. 

Mercoledì 22 maggio, alle 16.30 in Oratorio San Gabriele, Sala conferenze, incontro  diocesano dei sacristi. 

Mercoledì 22 maggio, alle 20.00 recita del Santo Rosario in Via Verona (case Itea). 

Venerdì 24 maggio, alle 20.30 in Collegiata, Preghiera ecumenica per la pace (non c’è  il Rosario). 

Venerdì 24 maggio, alle 20.30 presso l’Oratorio di Bolognano, settimo incontro di  preparazione al Matrimonio cristiano. 

Sabato 25 maggio, in Oratorio San Gabriele, 20° di Costituzione dell’Associazione NOI  ORATORIO – ARCO. La Santa Messa delle 18.00 sarà celebrata in Oratorio. 

Sabato 25 maggio, non ci sono le Confessioni. 

Domenica 26 maggio, alle 14.00 in Sant’Anna, Battesimo della piccola Alice. 

Domenica 26 maggio, in Oratorio San Gabriele, dalle 16.00 “Festa del Battesimo”.  (vedi locandina) 

Avviso importante: la santa Messa della Domenica sera si celebra alle ore 20.00.

 

Chi desidera ricevere gli avvisi via email può richiederlo in ufficio parrocchiale, aperto  il martedì e il venerdì dalle 9.10 alle 11.30, o via email all’indirizzo:  arco@parrocchietn.it 

Inoltre li potete trovare anche su facebook digitando: parrocchia di Arco

Avvisi settimanali dal 12 al 17 maggio 2024

AVVISI SETTIMANALI dal 12 al 19 MAGGIO 2024

 

Domenica 12 maggio si celebra la Giornata Mondiale per le Comunicazioni sociali e la  Giornata diocesana per il Quotidiano cattolico Avvenire. 

Avviso importante: con questa domenica 12 maggio la santa Messa della Domenica  sera si celebra alle ore 20.00.

 

Da lunedì 13 a venerdì 17 maggio, alle 20.00, reciteremo il Santo Rosario in Collegiata,  tranne mercoledì che sarà pregato presso il cortile della Scuola materna. (via Capitelli 16) 

Lunedì 13 maggio, alle 20.30 in Oratorio, incontro Gruppo Regia e Staff “Catechesi di  comunità”. 

Giovedì 16 maggio, alle 20.30 a Dro, serata per i Cori: “Che cosa celebriamo e quando  celebriamo?” I canti nella Liturgia eucaristica e in alcuni riti specifici come ad esempio i  funerali. 

Venerdì 17 maggio, alle 17.00 in Oratorio – sala conferenze, incontro dei Cappellani delle  strutture ospedaliere e sanitarie con i Ministri straordinari della comunione. 

Venerdì 17 maggio, alle 20.30 presso l’Oratorio di Bolognano, sesto incontro di  preparazione al Matrimonio cristiano. 

Sabato 18 maggio, dalle 16.30 alle 17.45 in Collegiata, possibilità di accostarsi al  Sacramento della Riconciliazione. 

Sabato 18 maggio, alle 18.00 in Collegiata santa Messa nel 25mo di sacerdozio di Padre  Benny, religioso concezionista e collaboratore della nostra Parrocchia. Animerà la  celebrazione la Corale Via Pacis. A seguire Adorazione eucaristica fino alle 20.00. 

Domenica 19 maggio si celebra la Solennità di Pentecoste. Si conclude con questa  domenica il tempo pasquale, dopo 50 giorni dalla celebrazione della Pasqua. Essa  commemora l’effusione dello Spirito Santo sugli Apostoli, “riuniti in preghiera, nel cenacolo, insieme a Maria, la madre di Gesù”. I fedeli sono soliti invocare lo Spirito  soprattutto all’inizio di un’attività o di un lavoro, come in particolari situazioni di  smarrimento, perché sia guida nella loro esistenza, li aiuti a prendere decisioni  importanti e come sostegno nelle prove della vita. Lo Spirito Santo apre alla comunione  con Dio nella preghiera e spinge verso il prossimo con sentimenti di incontro,  riconciliazione, testimonianza, desiderio di giustizia e di pace, rinnovamento della  mentalità, vero progresso sociale e slancio missionario. 

Chi desidera ricevere gli avvisi via email può richiederlo in ufficio parrocchiale, aperto il  martedì e il venerdì dalle 9.10 alle 11.30, o via email all’indirizzo: arco@parrocchietn.it Inoltre li potete trovare anche su facebook digitando: parrocchia di Arco

Avvisi settimanali dal 5 al 12 maggio

AVVISI SETTIMANALI dal 5 al 12 MAGGIO 2024

 

  • Domenica 5 maggio, Giornata di Sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica.

 

  • Da lunedì a venerdì, alle 20.00 reciteremo il Santo Rosario in Collegiata, tranne il mercoledì che questa settimana sarà pregato presso la chiesa dell’Addolorata di Bolognano.

 

  • Mercoledì 8 maggio, alle 20.30 presso l’Oratorio a Bolognano, Consiglio pastorale Arco/S.Giorgio insieme al Consiglio pastorale Oltresarca.

 

  • Giovedì 9 maggio, alle 20.30 Direttivo Oratorio Arco.

 

  • Venerdì 10 maggio, alle 20.30 presso l’Oratorio di Bolognano, quinto incontro di preparazione al Matrimonio cristiano.

 

  • Sabato 11 maggio, presso l’Oratorio San Gabriele, Festa di chiusura della “Catechesi di comunità”, per le comunità di Arco, Bolognano, Massone, San Giorgio e San Martino. Alle 18.00 ci sarà in Oratorio la Santa Messa, che NON SARA’ CELEBRATA IN COLLEGIATA (per il programma vedi locandina).

 

  • Sabato 11 maggio, NON CI SARANNO LE CONFESSIONI, perché la Santa Messa sarà celebrata in Oratorio.

 

  • Domenica 12 maggio si celebra la Giornata Mondiale per le Comunicazioni sociali e la Giornata diocesana per il Quotidiano cattolico Avvenire.

 

Avviso importante: con domenica 12 maggio la santa Messa della Domenica sera si celebra alle ore 20.00.

 

  • Chi desidera ricevere gli avvisi via email può richiederlo in ufficio parrocchiale, aperto il martedì e il venerdì dalle 9.10 alle 11.30, o via email all’indirizzo: arco@parrocchietn.it

Inoltre da alcune settimane gli Avvisi li potete trovare anche su facebook, digitando: parrocchia di Arco