“PERDONERAI FINO A SETTANTA VOLTE SETTE”
Celebriamo la 24^ domenica del Tempo Ordinario. Dopo l’invito di domenica scorsa alla correzione fraterna, la liturgia odierna ci consegna l’impegno forte del perdono. Non è un mero calcolo matematico quello che Gesù propone a Pietro, e cioè di perdonare non fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. E’ una classica iperbole evangelica che indica la disposizione dell’animo d’essere sempre misericordiosi e accoglienti, perché l’amore è l’unico vero motore interiore che può spingere alla conversione e al cambiamento di vita.
L’uomo ragiona secondo la logica e la giustizia distributiva: a ciascuno il suo, ad ogni delitto la sua pena proporzionata alla gravità reale di quanto commesso. La logica evangelica suggerisce un altro percorso: quando una persona, che ha commesso il male, si sente abbracciata dalla misericordia e dal sorriso, è immediatamente di fronte ad uno stile diverso di vita, fatto di bene e di amore; e quel male compiuto scava talmente nell’animo da spingerlo a cambiare stile di vita.
L’impegno è molto chiaro e altrettanto esigente: “Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati, perché con la misura con cui misuriamo ci sarà misurato in cambio. Il perdono dato al fratello ha una radice profonda: va, infatti, riconosciuto che noi per primi siamo stati perdonati da Dio.
Celebrando l’Eucaristia, sacramento di riconciliazione e di pace, chiediamo al Signore di riuscire – forti del suo perdono – ad attualizzare gesti di amore e di fraternità, nella certezza di vivere nel perdono del Signore.
“Si è capaci di misericordia nella misura in cui si sa di essere oggetto di misericordia” (Renè Laurentin, presbitero e teologo).
don Francesco, vostro parroco