ALIMENTIAMO L’ATTESA DEL SIGNORE CON L’OLIO DELLA SUA PAROLA
Il Vangelo di questa 32^ domenica del Tempo Ordinario ci riporta una delle diverse parabole raccontate da Gesù che ha come protagoniste dieci vergini. Loro sono in attesa dell’arrivo dello sposo, per partecipare alle nozze. E’ chiaro il richiamo alla vigilanza, alla prontezza, al rimanere svegli, tipico dei testi che la Parola di Dio ci offre in queste ultime domeniche dell’Anno liturgico, prima dell’inizio dell’Avvento, domenica 3 dicembre.
La speranza cristiana non è semplice probabilità o auspicio: è certezza in se stessa, perché si fonda sulla Parola di Dio. Tutto il Vangelo è annuncio di un al di là che ci attende. Noi siamo certi, dunque, che c’è una vita futura, che possiamo conseguirla con l’aiuto di Dio, se saremo uniti a Cristo nella fede e nell’amore. L’unico motivo di incertezza e di timore è da parte nostra: sappiamo davvero vivere uniti a Cristo? manteniamo viva la nostra fede o è addormentata o, peggio, anestetizzata da questo attuale contesto culturale? Una volta scoperto, alla luce della fede, che la nostra vita presente, terrena, sfocia nella vita eterna e il fine, la meta, della nostra esistenza terrena è l’unione con Dio, “lo stare sempre con il Signore”, comprendiamo anche il senso della nostra vita presente, l’orientamento che le dobbiamo dare.
Impariamo da questa parabola che la vita, alla luce della fede, è attesa, nel senso di tensione verso qualcosa, “essere protesi” verso qualcuno; è vigilanza per riconoscere la venuta del Signore; è operosità nel senso che la fede si traduce e si esprime in opere di amore verso Dio e verso il prossimo.
don Francesco, vostro parroco