“GLORIA AL PADRE, AL FIGLIO E ALLO SPIRITO SANTO”
Celebriamo in questa domenica la Santissima Trinità: una solennità che riassume tutto il messaggio della nostra fede.
La liturgia ci invita a guardare al Mistero di Dio, Uno in tre persone, Padre, Figlio e Spirito Santo. Mistero ineffabile, davanti al quale le parole mancano. Possiamo solo balbettare qualcosa della realtà che è Dio. Possiamo però farne esperienza nella nostra vita ed educarci a saper scorgere e riconoscere il loro passaggio nella realtà di ogni giorno.
Il mistero della Santissima Trinità abita i cieli, ma condivide pure la nostra storia. E’ un mistero che avviciniamo nella preghiera, luogo di incontro tra ciò che è creato e lo stesso nostro Creatore, perché Dio ci invita ad incontrarlo personalmente. Quando iniziamo e terminiamo ogni momento di preghiera, ogni momento liturgico, facciamo un segno di croce e diciamo “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”: questa è la sintesi di tutta la rivelazione. Sulla croce c’è tutta la Trinità. Con queste parole è anche iniziato il nostro percorso nella vita della comunità cristiana, quando i nostri genitori ci hanno portato al fonte battesimale e più volte su di noi è stato tracciato il segno della croce (nei riti di accoglienza, nelle unzioni con l’olio dei catecumeni e con il crisma).
Il Dio Trinità di Persone rivela di sé un perenne dialogo d’amore, un amore che esige circolarità. Possiamo quindi rappresentare l’amore di Dio come una famiglia, cioè come una comunità di persone che si amano da sempre e per sempre. La Trinità non è quindi un mistero distante dalla vita, ma, al contrario, è un mistero molto vicino alla nostra realtà di tutti i giorni. Noi siamo stati creati a immagine di Dio, ne portiamo l’impronta. Siamo chiamati a rivelare Dio ogni giorno nel segno della comunione e dell’amore.
don Francesco, vostro parroco