In questa quinta domenica del cammino quaresimale la liturgia della Parola ci invita a riflettere sul patto di alleanza nuova, annunciato dal profeta Geremia e sancito dal sacrificio di Cristo sulla croce. Un patto sottoscritto dal sangue della stessa vittima. Questo strumento di tortura e di morte, nella visione del vangelo di San Giovanni, diventa il trono regale su cui risplende la gloria del Figlio eterno del Padre e dal quale egli eserciterà una forza salvifica di attrazione per tutti gli uomini. La celebrazione eucaristica è il luogo proprio in cui anche noi siamo attirati dal Crocifisso-Risorto e riceviamo la salvezza.
“E’ venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato”: con queste parole Gesù annuncia nuovamente la prospettiva della sua vita. Ne parla anche attraverso un’immagine chiara e significativa: il chicco di grano produce frutto, solamente morendo. Entrando nella sua ora, morendo come il chicco di frumento, è diventato causa di salvezza per l’intera umanità. Nel Crocifisso appare il vero volto di Dio e del Suo Figlio, che è donato per la nuova ed eterna alleanza. Appeso ad una croce, il Figlio unico del Padre mostra all’uomo il vero volto della gloria. Dio non ha altra gloria che quella di donarsi totalmente, di morire per la salvezza di tutti, di sconfiggere il male e la morte per sempre.
Signore Gesù, certamente sapevi come si trova un chicco sotto terra, mentre si disfa in attesa della primavera. Un po’, ma solo un po’ ti sei spaventato (penso alla tua agonia nell’orto degli ulivi). Avevi da compiere la volontà del Padre: salvare noi.
E quando sei salito in alto hai potuto vedere tutto il mondo e per attirarlo a te hai fatto tuo il suo peccato. Il Padre ti ha visto, ti è stato vicino, ha pianto con te: ma tu hai salvato i tuoi fratelli e lui ha risuscitato te.
don Francesco, vostro parroco