“Dove potremo comprare il pane
perché costoro abbiano da mangiare?” (Gv 6,5)
La moltitudine di uomini e donne che cerca pane ancora percorre la storia. La Parola di Gesù è pane da spezzare, ma è difficile comunicarla se non viene accompagnata da un pane che sfama.
Se a chi chiede un pezzo di pane per sfamare i figli viene offerto un pane diverso, fosse anche quello del Vangelo, sarà difficile da digerire. Per rendere testimonianza al Signore i suoi discepoli, nel cercare la giusta affermazione della verità che salva, mentre annunciano al mondo la Parola del Maestro, devono fare miracoli di compassione: sanare ferite, accogliere stranieri, sfamare di pane col pane della giustizia.
C’è uno stretto legame tra la moltiplicazione del pane e la proclamazione della profezia. La forza del Vangelo è dire e fare insieme, e il fare precede il dire. Oggi c’è ancora più bisogno del coraggio di credere che il pane possa essere moltiplicato per realizzare un mondo dove condividere il pane, spezzarlo, donarlo a chi non l’ha, sia il supremo miracolo della giustizia.
E’ ancora urgente gridare che c’è la fame nel mondo, nelle nostre periferie, nella nostra stessa città, forse nel nostro pianerottolo. Se è impossibile pensare che un nuovo miracolo moltiplichi prodigiosamente il pane, senza il lavoro dell’uomo, è necessario credere che l’amore possa moltiplicare il pane perché il Signore vuole che “l’abbondanza degli uni supplisca all’indigenza degli altri” (2Cor 8,14).
È questa la nuova sfida che, se amiamo la giustizia, deve lasciarci insonni e renderci capaci del Vangelo della Carità per diventare moltiplicatori del pane.
Don Walter, vostro parroco.