E’ una forte attrattiva il fondamentalismo. Si, è una forte seduzione per tutti i credenti, a qualsiasi religione aderiscano. Fondamentalista è chi è incapace di cogliere il senso del Mistero, che sempre ci supera, richiudendo invece le singole parole in un freddo e semplicistico ruolo storico statico.
Di norma il fondamentalismo unisce sempre i tradizionalisti, ovvero i cultori dei una sacralità più formale che sostanziale, più rituale che di senso. Che vivono nella paura. Per l’interpretazione delle parole, per la traduzione dei verbi, per la diffidenza (se non proprio vero odio) nei confronti del mondo.
Per difendersi il fondamentalismo necessita di crescere in etichette, nascondendosi all’insegna di un vago concetto di tradizione, ben sapendo che, al contrario, questa raffigura una dimensione da sempre in continuo movimento.
Come risposta a questa visione, nell’odierno mondo frastagliato, si può sentir dire che tutte le religioni (tranne la propria, ovviamente!) fomentano solo violenze, scontri e guerre. E che per salvarsi non si può far altro che annientare l’avversario.
Tutto ciò, oltre ad essere avverso ad ogni sano principio religioso, rischia di volgarizzare la fede e, al contrario, di trasformarla in una brutta e pericoloso ideologia.
Centro per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso – Trento 2017