III Domenica di Pasqua – 2025

L’ALBA DEL PERDONO 

Celebriamo la terza domenica di Pasqua. La fede della Chiesa  nella Risurrezione si fonda sulle ripetute apparizioni del Signore  Risorto, così come sono descritte nei 4 vangeli; in esse si rivela  l’infinito desiderio di Dio di offrire a tutti il suo perdono e la pace. Il  primo a farne esperienza è l’apostolo Pietro. 

E’ l’alba quando il Risorto si manifesta ai discepoli, impegnati  nella pesca sul mare di Tiberiade. Sono in sette: cinque di essi ci  sono noti, altri due sono sconosciuti. Sono delusi, perché, hanno  trascorso tutta la notte sulla barca per pescare, ma purtroppo la loro  fatica è stata vana. Com’è possibile? Hanno lavorato tutta la notte,  sono pescatori esperti, non certo degli sprovveduti, eppure non  hanno pescato nulla! 

Sono tornati alla loro antica attività; sembra proprio che i giorni  trascorsi con Gesù siano solo un ricordo. Il Maestro li aveva istituiti  “pescatori di uomini” e li aveva chiamati nel luogo del loro lavoro,  all’inizio della vita pubblica. Ora sono tristi e delusi, soprattutto Pietro  che “ha pianto amaramente” per aver rinnegato il Signore. Ma ecco  il Signore irrompe lì, nello stesso luogo del “primo amore”.  

Accade sempre così: l’incontro con il Signore avviene lì dove  viviamo e lavoriamo. Egli assume le nostre vite, le apprezza, non  disdegna la nostra fatica e il nostro sudore, ama intrattenersi con noi,  ama perdonare! Nella triplice domanda che Gesù il Risorto rivolge a  Pietro c’è un abisso di amore che restaura tra lui e l’apostolo un  legame più forte di sempre. Pietro “perdonato” potrà, di lì a poco,  essere testimone coraggioso della Risurrezione davanti al Sinedrio. 

(1^ lettura). 

don Francesco, vostro parroco