“NON C’E’ TEMPO, NON INDUGIAMO NEL SEGUIRE IL SIGNORE”
La liturgia della Parola di questa domenica, in particolare la prima lettura e il Vangelo, è centrata sul tema della chiamata: l’appello del Signore al profeta Giona di recarsi a Ninive per predicare ed invitare alla conversione; la chiamata di Gesù ai primi discepoli, Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, e l’invito a seguirLo e diventare così “pescatori di uomini”.
Anche noi siamo in grado di accogliere questo appello di Gesù se facciamo nostre le parole che lo procedono: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo!” Parole che oggi come allora suonano come un forte appello e scuotono dal torpore. Come a dire: è finito il tempo dello stare a discutere o della speranza vana, il tempo dell’incertezza: è tempo di decidersi, di muoversi, di convertirsi. Il piano di salvezza di Dio, atteso per secoli dal popolo di Israele, è lì, in Gesù che parla! Il Regno di Dio con Gesù si fa vicino all’uomo, alla sua storia così travagliata, e l’uomo non può più continuare a vivere come prima; deve decidersi per il Signore, deve scegliere da che parte stare!
E’ necessario allora ritornare sui propri passi e dare una nuova direzione alla vita, con un generoso movimento verso Dio e verso il prossimo. Il cristiano è colui che fa del comandamento dell’amore la forza e la ragione della vita, amando in modo autentico e sincero.
Convertirsi è distaccarsi realmente dal peccato personale e sociale. Solo con la conversione ci si apre alla parola di gioia e di salvezza che troviamo nel Vangelo. Credere nel Vangelo è riferirsi continuamente nel quotidiano a Gesù; è non cessare mai di vedere il Regno di Dio presente nella nostra vita.
don Francesco, vostro parroco