XXXIV Domenica del Tempo Ordinario 2023

SAREMO GIUDICATI DALLE NOSTRE SCELTE 

In quest’ultima domenica dell’Anno Liturgico celebriamo la  solennità di Cristo Re dell’Universo, nella quale contempliamo la  signoria di Cristo, il crocifisso – risorto, l’Agnello – pastore dell’unico  gregge di Dio, che regna su tutte le cose, su ogni vita, su tutta la  storia.  

Già la scorsa domenica abbiamo potuto riflettere sul giudizio  finale attraverso la parabola dei talenti, affidati da quel padrone ai  suoi servi, prima di partire per un lungo viaggio. Al ritorno desidera  fare i conti con loro, e premia coloro che si sono impegnati nel bene e  non hanno nascosto il talento per la paura di essere giudicati. 

La parabola che oggi la liturgia ci offre riguarda il giudizio  universale, incentrato sulle opere di misericordia. Saremo giudicati  sull’amore donato, nell’attenzione ai fratelli. “Tutto quello che avete  fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.  

L’esempio, il modello di una vita donata è Gesù Cristo – come ci  annuncia San Paolo nel testo tratto dalla prima Lettera ai cristiani di  Corinto. Egli ha realizzato la salvezza dell’umanità a costo del suo  sacrificio cruento sulla croce. Di fronte a così grande testimonianza di  amore, come può l’uomo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio, non  amare chi Dio ama? Come può l’uomo rimanere cieco e sordo, e non  aprirsi alla carità vicendevole? E’ la chiave di volta della vita, è il  metro sul quale saremo giudicati da Dio.  

L’emarginato della nostra società è Cristo; il profugo che sbarca  sulle nostre coste è Cristo; il povero che chiede l’elemosina sui  marciapiedi o all’esterno dei supermercati è Cristo; il giovane che si  trascina nella vita senza un progetto e incapace di affrontare con  coraggio la vita, è Cristo. 

 don Francesco, vostro parroco