SIAMO RIVESTITI DI CRISTO!
In questa 28^ domenica del Tempo Ordinario continua l’insegnamento in parabole, tanto caro a Gesù: dopo “i lavoratori presi a giornata”, “il padre e i due figli”, “i vignaioli omicidi”, oggi il “banchetto di nozze”. E’ un’immagine molto cara e familiare a Gesù, con la quale desidera descrivere il progetto di Dio sull’umanità, e in particolare, il Regno definitivo che lui è venuto ad inaugurare, a cui sono convocate tutte le genti, nel giorno in cui il Signore Dio eliminerà la morte per sempre e asciugherà le lacrime su ogni volto (1^ lettura).
Tutti i popoli sono chiamati alla salvezza, alla comunione con Dio. Però alcuni rifiutano, altri rispondono all’invito, ma a tutti è richiesto l’abito nuziale, che sta a significare la propria vita conformata a quella di Cristo.
Questo banchetto è a noi anticipato nell’Eucaristia, nella Santa Messa. Ma non ci si può presentare al banchetto in qualche modo. La veste della grazia (l’abito nuziale) è necessaria e indica la fedeltà agli impegni del Battesimo. Chi rifiuta la veste si esclude per propria colpa dal banchetto.
La veste battesimale è immagine della “novità di vita”: ci siamo rivestiti di Cristo, ci siamo affidati a Dio, siamo in attesa dell’eterna festa di nozze. Con la certezza che tutto possiamo in colui che ci dà forza (2^ lettura).
Gesù in ogni Eucaristia ci invita ad entrare in comunione con la sua vita divina, facendoci partecipare al suo corpo e al suo sangue. Ci invita ad indossare l’abito nuziale per presentarci a questo banchetto con il cuore aperto alla gioia e alla condivisione, come fosse la prima volta, l’ultima volta, l’unica volta.
don Francesco, vostro parroco