XXV Domenica del Tempo Ordinario 2023

“I MIEI PENSIERI NON SONO I VOSTRI PENSIERI!” 

La Parola di Dio, che ascoltiamo in questa 25^ domenica del  Tempo Ordinario, è particolarmente forte, energica, Parola che  scuote, fa riflettere, mette in crisi la logica umana nel leggere i fatti  della vita. 

Talvolta i pensieri di Dio sono alquanto distanti dai nostri e il  comportamento di Dio ci appare misterioso, tanto da non riuscire a  coglierlo e capirlo. Ne è riprova il brano evangelico, nel quale il modo  di pensare e di agire del padrone, descritto nella parabola, risulta per  noi difficile da comprendere. Come valutare il comportamento di quel  padrone? Se ponessimo come punto di partenza la giustizia  distributiva (che dice: a ciascuno il suo; a chi ha lavorato un’ora,  salario di un’ora; a chi ha lavorato una giornata, salario di una  giornata) daremmo torto al comportamento di quel padrone! 

Ma in quel padrone, siamo chiamati a vedere Dio, a scoprire il  volto di un Padre che ha con ciascuno/ciascuna un rapporto  personale, unico e irripetibile, rivelando il suo amore e la sua  attenzione, al di là dei meriti che la persona può presentargli! 

E poi se Dio ci donasse solo quello che abbiamo meritato, se  misurasse con esattezza i nostri doveri e le nostre prestazioni,  sarebbe davvero vantaggioso per noi? O non è meglio forse  appellarsi alla bontà del Signore, senza fare troppi riferimenti ai nostri  eventuali meriti? 

Quel padrone distribuisce la paga non secondo la misura delle  prestazioni degli operai, ma in vista del loro benessere e della loro  gioia! La chiave di volta della parabola sta proprio qui: nel cogliere nel  dono della chiamata al lavoro nella vigna il modo di agire di Dio.  L’essere chiamati a servizio del Cristo a partire dal battesimo è una  grazia, è un dono, che ci dice quanto il Signore ci ama. 

 don Francesco, vostro parroco