“DALLA CONTEMPLAZIONE ALLA TESTIMONIANZA”
Celebriamo in questa domenica l’Ascensione del Signore. La solennità odierna non è una festa di addio, ma l’inizio di una “nuova” presenza di Gesù, dentro la storia, come Risorto e Signore. Invochiamo il dono dello Spirito, perché ci faccia comprendere fino in fondo il mistero pasquale di Cristo e ci renda testimoni instancabili del suo Vangelo nel mondo.
Rimanendo accanto a noi con la sua “nuova” presenza, Gesù il Vivente ci dona la forza per camminare fino alla meta eterna.
La liturgia di questa domenica ci invita a non restare a guardare in alto, quasi estraniandoci dai problemi reali della vita, ma ad impegnarci concretamente nel testimoniare il Vangelo con le opere. Gesù, salendo al cielo e tornando al Padre, non si è separato da noi, ma ci ha assicurato una continua, seppure diversa, presenza in mezzo a noi. La descrizione della sua ascesa al cielo, che leggiamo oggi nel libro degli Atti degli Apostoli e nel Vangelo di Luca, non è un semplice fatto di cronaca, ma un significativo segnale che ci proietta in una nuova umanità, inaugurata da Cristo per noi: un’umanità elevata dalla grazia e liberata dal peccato.
In Cristo che sale al cielo la Chiesa festeggia anche l’umanità redenta che entra con lui nella gloria del Padre. Tra le vicende del mondo fissiamo con speranza lo sguardo al cielo dove un giorno saremo chiamati dal Signore a partecipare alla pienezza della vita e della gioia presso di Lui.
Elevato prima sul “trono” della croce, ora Cristo Risorto viene elevato nella gloria al di sopra dei cieli e ci dona la forza del suo Spirito per andare ovunque tra le genti “fino ai confini della terra”, per testimoniarlo e riconoscerlo soprattutto nei più bisognosi.
don Francesco, vostro parroco