“Chi è mi madre e chi sono i miei fratelli?” (Mc 3,33)
Gesù certamente amava teneramente sua madre e la sua famiglia, eppure non si esime dal rispondere in maniera irriverente ai suoi che erano andati a prenderlo per salvarlo dalla folla che lo assediava. Ma come sempre la Parola del Maestro lascia senza parole, se non si entra nel significato profondo del suo insegnamento, nella novità di una buona notizia che stravolge il modo comune di pensare e ogni normale criterio di giudizio.
Fin quando la sua Parola consola, guarisce, asciuga lacrime e sana ogni ferita, tutti sono pronti a seguirlo, ma quando il suo linguaggio si fa duro, senza lasciare spazio ad alcuna ipocrisia, ad alcun compromesso, allora in tanti si tirano indietro.
Pur di non riconoscere la forza del suo amore che fa nuove tutte le cose, non solo gli scribi accusano il Maestro di essere posseduto da Belzebù, ma perfino per i suoi amici, i suoi discepoli, i suoi fratelli, che pure avevano assistito a tante guarigioni, viene il momento in cui, anziché fare i conti con la propria coscienza, lo ritengono pazzo: “E’ fuori di sé”(Mc 3,21).
Nessuno ancora aveva compreso che la forza di Gesù nello scacciare i demoni non gli deriva da una potenza diabolica, né opera una sorta di stregoneria per ingannare il mondo con i suoi poteri. Gesù non cerca il consenso delle folle per conquistare i regni della terra, il suo regno è un altro e da quel regno è disceso per trasformare il mondo in regno di bene. Gesù agisce con la potenza dell’Amore.
A quanti coltivano i doni dello Spirito, faranno la volontà di Dio, il Maestro dirà: “Costui per me è fratello, sorella e madre”(Mc 3,35)
Don Walter, vostro parroco