Tempo aperto al futuro, il Tempo di Pasqua è il tempo della luce che sconfigge le tenebre per sempre: i paramenti si colorano di bianco a ricordare le vesti candide come la luce del Cristo trasfigurato, quando il suo volto brillò come il sole (cfr. Mt 17,2).
E’ un tempo esaltante che si apre con la Domenica di Pasqua: pesach, che significa “passare oltre”, a ricordare la Pasqua ebraica, che celebra il passaggio del Mar Rosso, la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto.
Pesach acquista per noi cristiani un significato nuovo, inaudito: rievoca il passaggio dell’umanità dalla morte alla vita e apre il tempo a un tempo nuovo. Liberati dal peccato con il sacrificio della croce e chiamati a risorgere con Gesù, per noi il Tempo di Pasqua è il tempo in cui si gioca la nostra fede, perché sarebbe vana se Cristo non fosse risorto.
Il Tempo della Pasqua è soprattutto il tempo dell’impegno: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21); è il tempo in cui siamo chiamati ad annunciare la risurrezione come realtà concreta e non come possibile illusione. Gesù torna dalla morte, appare alle donne, ai discepoli, mostra loro le mani e i piedi trafitti dai chiodi, e per furare ogni dubbio chiede loro da mangiare. Il Signore è Risorto! Questa certezza è la pace che il Risorto lascia agli apostoli e a tutti noi, una pace che i cristiani, in attesa del Cielo, hanno il dovere di costruire sulla terra, giorno dopo giorno, come ci viene ricordato nella penultima domenica del Tempo di Pasqua, nella solennità dell’Ascensione di Nostro Signore, quando gli angeli diranno ai discepoli: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo?” (Atti 1,11).
E’ un impegno difficile, ma non siamo soli nella costruzione del regno, perché il Risorto ha promesso: ci manderà il Consolatore, lo Spirito di verità che ci insegnerà ogni cosa. Il Tempo di Pasqua si chiude infatti con la Pentecoste, quando i paramenti si tingeranno di rosso a evocare le lingue di fuoco che si posarono sugli apostoli, l’effusione dello Spirito Santo che, con la forza di un vento gagliardo, discese nel Cenacolo.
Il tempo di Pasqua è allora il tempo in cui, in umile ascolto dello Spirito, bisogna spalancare le porte a cristo per sentire il profumo della gioia e annunciare al mondo la salvezza.