Quanto è importante capirsi, e quanto è importante conoscere le parole e il loro significato! A partire da Dio e dalla sua appartenenza linguistica.
Per chi vive in Italia Dio è per tutti comprensibile, così come God è comprensibile per gli inglesi, Bog per i russi, Gott per i tedeschi, Dieu per i francesi e Dios per gli spagnoli. E per gli arabi?
Allàh è il termine che contraddistingue Dio; quindi chi parla arabo non potrà che dire Allàh.
Ma dire musulmano non significa dire arabo: i musulmani arabi sono circa solo il dodici per cento di tutti i musulmani. Il più vasto Paese islamico è infatti l’Indonesia che non ha niente di arabo, né lingue né cultura. Inoltre tra gli arabi ci sono molti cristiani (pensa ai copti in Egitto, ai maroniti in Libano), ma ci sono anche ebrei, e ovviamente atei…
Ricordiamocelo, allora quando offendiamo o denigriamo Allàh, o quando, volendolo semplicemente screditare, lo identifichiamo come il Dio dei musulmani per quanti nel mondo parlano l’antica lingua della penisola araba Allàh è Dio.
Evitiamo dunque il rischio che le parole ci travolgano, e che, come sovente accade, nel travolgerci provochino un’onda d’urto da cui nessuno riesce più a salvarsi!
Centro per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso – Trento 2017