“MA VOI, CHI DITE CHE IO SIA?”
La lettura continua del Vangelo di Marco, distribuita nell’arco delle domeniche di quest’anno liturgico giunge idealmente oggi, 24^ domenica del tempo ordinario, a metà del suo percorso. Non è solo una metà spaziale, perché siamo all’ottavo dei 16 capitoli di cui si compone il Vangelo. Siamo in un vero e proprio centro, stiamo per varcare lo spartiacque decisivo.
Nei capitoli finora letti Gesù ha spesso fatto balenare qualcosa del suo mistero, ma l’ha anche nascosto sotto il velo del cosiddetto “segreto messianico”. Ha imposto ai miracolati il silenzio, ha evitato le acclamazioni delle folle, è stato chiamato genericamente “Gesù di Nazareth”. Ora, a metà appunto del percorso, il velo di quel segreto è parzialmente squarciato dalla confessione di fede pronunciata da Pietro, che nel Vangelo di Marco risuona così: “Tu sei il Cristo!”
Ora, noi sappiamo che “Cristo” è la traduzione greca dell’ebraico “Messia”, che letteralmente significa “il consacrato”, l’unto. La risposta di Pietro è, perciò, illuminante, in quanto attribuisce all’uomo Gesù una qualità straordinaria. Siamo di fronte ad una svolta nella conoscenza del vero volto di Gesù di Nazareth, che raggiungerà però il suo culmine nell’affermazione del centurione pagano davanti alla morte di Gesù sulla croce: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!”.
A provocarci c’è pure la domanda che Gesù pone ai suoi discepoli, e oggi a noi: “Ma voi, chi dite che io sia?” Di fronte a Gesù non si può rimanere indifferenti; è necessario prendere posizione: seguire Lui o scegliere altre strade. Ci ha dato anche la libertà di decidere: con Lui o contro di Lui, memori di quanto ci ha detto: “Chi non raccoglie con me, disperde!”
don Francesco, vostro parroco