“SCELTI E INVIATI A DUE A DUE COME FRATELLI”
Il tema ricorrente nei testi della 15^ domenica del Tempo Ordinario è chiaramente quello della “missione”, nel senso che la parola ha nell’originale latino “missio”, e cioè “invio”, “atto di inviare, mandare”: Dio manda i suoi profeti al popolo di Israele, in questo caso il profeta Amos (1^ lettura).
Gesù Cristo manda i suoi dodici Apostoli per la prima missione apostolica, come ci ricorda il Vangelo di Marco: “Gesù chiamo a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due”. Non sono inviati come dei solitari, ma insieme, in una esperienza di comunione e condivisione. Sono spogliati di tutto, tranne che della fraternità. Si può infatti annunciare con verità il mistero di un Dio che è Padre, e che vuole una comunione nella pace tra tutti i suoi figli, solo sapendo camminare insieme, a due a due, come fratelli riconciliati. Scegliendo questa forma di invio Gesù desidera liberarci soprattutto dal male dell’isolamento e della divisione, offrendoci di vivere relazioni riconciliate, di fraternità e di comunione tra di noi.
La buona notizia (= il Vangelo) che siamo chiamati a portare con la parola e la vita è che Dio ci libera dal male, in qualsiasi forma esso minacci la nostra esistenza. All’inizio della nostra vita – ci ricorda il testo di San Paolo agli Efesini nella 2^ lettura – c’è la benedizione di Dio, il suo desiderio di dire e di realizzare il nostro bene.
Questa è la nostra vocazione: Dio ci chiama ad essere, in Cristo, santi e immacolati di fronte a lui nell’amore. Ci chiama ad essere per lui figli adottivi, mediante Gesù Cristo. “In Cristo abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia”. La santità, più che frutto del nostro impegno, è risposta al dono d’amore di Dio che ci precede.
don Francesco, vostro parroco