“PAROLA AUTOREVOLE, EFFICACE E LIBERANTE”
Con il Vangelo di Marco, ci mettiamo in cammino, in compagnia dei primi quattro chiamati da Gesù, per diventare suoi discepoli. Il brano che leggiamo in questa domenica ci aiuta a comprendere chi è Gesù e che cosa significhi essere suoi discepoli. Sarà un percorso lungo tutto il Vangelo e comporta un continuo rimetterci in discussione.
Gesù “entra in scena” a Cafarnao, di sabato, nella sinagoga, durante la preghiera della comunità. In questa normalità Gesù si inserisce “insegnando” e suscitando stupore, perché “insegnava come uno che ha autorità, e non come gli scribi”. Nel testo ci soffermiamo su una domanda: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno?”. E’ pronunciata da uno spirito impuro che ha preso dimora in un uomo (non ha un nome perché ciascuno possa riconoscersi in lui), che sperimenterà la potenza della Parola salvifica di Gesù. Si tratta di una domanda chiave per il nostro discepolato: cosa c’entra concretamente Gesù con la nostra vita di ogni giorno, con le scelte quotidiane che siamo chiamati a fare, con le nostre relazioni interpersonali, col nostro modo di intendere il nostro lavoro, con il nostro sentirci Chiesa?
Ma questo Gesù che ha fatto la nostra storia, questo Gesù fa ancora adesso la mia storia? Ed io decido le mie azioni e le mie scelte riferendomi a lui e ai suoi valori?
Se noi vogliamo seguire Gesù e vivere giornate che assomiglino alle sue, sappiamo che la cosa più importante consiste non nel dire il Vangelo, ma nel diventare Vangelo, nel vivere il Vangelo, testimoniando la Buona Novella.
E per fare questo non occorre parlare. Spesso sono i testimoni silenziosi i più efficaci e autorevoli.
don Francesco, vostro parroco