“LA FORZA DELLA PREGHIERA”
La liturgia di questa 29^ domenica ci richiama l’importanza della preghiera, vissuta nel quotidiano. Lo fa proponendoci il racconto di Mosè che prega sul monte, perché il popolo non venga sterminato, ma giunga alla terra promessa (1^ lettura) e quello della vedova che si rivolge con insistenza al giudice disonesto per avere giustizia (Vangelo). La preghiera è lo strumento che Dio ha messo nelle nostre mani per servircene con fede e intelligenza. Confidare nell’amore di Dio, che è Padre, è lo sfondo necessario per sperimentare la forza della preghiera e la piena fiducia di venire ascoltati ed esauditi. Le caratteristiche della preghiera cristiana, alla luce del racconto esposto da Gesù, sono l’insistenza, la caparbietà e la perseveranza. La preghiera del giusto penetra le nubi!
Non c’è allora alcun pericolo che Dio sia sordo o duro di cuore. Il pericolo è solo da parte nostra: che ci stanchiamo; che ci scoraggiamo e cediamo all’impazienza, perché Dio non interviene immediatamente e come vorremmo. Il pericolo è che non venga meno la fede, come appare dalla domanda inquietante che conclude il brano del Vangelo: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” Senza la preghiera, fiduciosa e perseverante, è impossibile restare saldi nella fede, unica via di salvezza. Gesù desidera insegnare ai suoi discepoli di ogni tempo che bisogna “pregare sempre, senza stancarsi mai”.
La preghiera, se autentica, porta all’impegno concreto, in quanto la preghiera non è rifiuto di responsabilità, non è alibi all’impegno! Stimola ad inserirsi pienamente nel disegno di Dio per diventare con Lui artefici della storia.
don Francesco, vostro parroco