XXIV Domenica del Tempo Ordinario

“GESU’, TU SEI IL CRISTO!” 

La fede è dono di Dio, ma è anche risposta dell’uomo: una  presa di posizione di fronte a Cristo. E Gesù oggi interpella i  discepoli, e ogni credente sulla sua persona. Gesù desidera  conoscere l’impatto sulle folle della sua parola e del suo agire  come inviato del Padre. Gli apostoli riportano ciò che la gente  dice della sua persona. Forse un po’ è anche ciò che pensano  loro, perché condividono le attese, le speranze e le domande del  popolo su quell’Uomo a cui il vento e il mare obbediscono. 

Ma a Gesù non basta sapere quello che la gente dice. Vuole  conoscere il pensiero dei suoi. Vuole sapere chi è per i discepoli,  cosa essi possono dire di lui. Vuole sapere cosa conta per la loro  vita che lui sia con loro, e come questa presenza ha cambiato la  loro esistenza: “Ma voi chi dite che io sia?” 

La risposta di Pietro suona come una stupenda confessione:  “Tu sei il Cristo!”. E come Pietro, ogni credente dovrebbe porsi  costantemente la questione di chi è per lui Cristo e  dell’accoglienza che riserva al Figlio di Dio nella propria vita. 

Quando i cristiani si ritrovano insieme, è normale che abbiano  una espressione di fede comune per esprimere la comunione in  Cristo. Ma ciò è imprescindibile dalla ricerca della risposta che  ognuno è chiamato ad esprimere nel quotidiano alla domanda di  Gesù: “Per te, chi sono io?”. 

Pietro, uno di noi, ora sei sicuro, è proprio lui il Messia  aspettato da tutti e proprio a te è capitata l’occasione di  proclamarlo. Ti sei buttato, entusiasta e non hai ripensamenti.  Poi: “Ma come? Perché parla di soffrire, morire, risorgere?” Ti  sembra confuso, ma lui non cede: “Pietro, mi sei di inciampo. Non  devo seguire io te, ma tu me verso Dio”. Pure noi chiediamo a  Gesù di ragionare come noi, ma tu mostraci anche oggi come si  segue il Messia fino alla croce.  

  

don Francesco, vostro parroco