“L’INCREDULITA’ DEI VICINI”
Dio parla ancora oggi. E parlerà in ogni tempo, fino al compimento della storia umana. A noi credenti è chiesto di non dare per scontate le sue parole, i suoi gesti d’amore. Non basta essere battezzati perché sia garantito un impegno costante, coerente e stabile al servizio del Regno.
Anche oggi noi cristiani abbiamo bisogno di “profeti” che ricordino a tutti la responsabilità personale. In questa Eucaristia ogni battezzato è invitato a riconoscere i profeti che il Signore invia oggi e a ringraziarlo per la fiducia che gli dimostra, associandolo alla sua missione. Perché ogni cristiano è profeta in questo mondo.
Nel Vangelo Gesù guarisce, solleva, risuscita da morte, tanto che la sua fama si sparge ovunque: tutti lo cercano giungendo da ogni parte per incontrarlo. Eppure a Nazareth Gesù non può fare miracoli, a causa della mancanza di fede. Anche lui vive l’esperienza del profeta rifiutato dai suoi paesani. Ancora una volta il giudizio, la presunzione, la mancanza di umiltà non permettono agli uomini di ascoltare la voce di Dio che vuole raggiungerli nella storia. Sentivano Gesù con le orecchie, ma non lo ascoltavano con il cuore.
Signore Gesù, i tuoi paesani ricordavano il bambino, il ragazzo, il giovane normale; non hanno visto in te il profeta. Li conoscevi uno per uno, li amavi come te stesso, volevi guarirli, salvarli… hai trovato cuori chiusi.
Noi siamo più che nazaretani: battezzati, cresimati, ma spesso chiusi nel cuore e nella mente. Non ti sappiamo riconoscere nel pane eucaristico e nei fratelli, non gustiamo la tua Parola, rifiutiamo i profeti di oggi. Non andartene da noi!
don Francesco, vostro parroco