
La prima domenica dopo Natale ci propone come modello la Santa Famiglia di Nazareth: Gesù, Maria e Giuseppe. E’ una tappa necessaria per approfondire il dono-mistero del Figlio di Dio nella sua Incarnazione.
Egli ha voluto entrare nella nostra storia, assumendo la carne di un uomo; è diventato membro non solo della famiglia umana, ma anche di un popolo, Israele, con le sue tradizioni e le sue leggi, di un villaggio come Nazareth e di una famiglia concreta, in carne ed ossa.
Proprio Gesù bambino, accolto da Maria e da Giuseppe, e custodito e difeso dalla cattiveria di Erode, sono modello di ogni famiglia, dove ci si prende cura con amore e dedizione gli uni degli altri.
La Parola di Dio che ascoltiamo ci invita a cogliere la complessità, i problemi, i conflitti, le difficoltà che segnano questa esperienza fondamentale per ogni persona, quindi anche per Gesù. In particolare il Vangelo ci parla delle vicissitudini della Santa Famiglia, e ci obbliga a riconoscere il suo inserimento in una storia fatta anche di situazioni drammatiche, di pericoli, di paure e di migrazioni forzate, tanto attuali anche oggi e che segnano la vita di tanti bambini e adulti.
Anche in un contesto di prova emerge chiaramente dai testi la fiducia nel progetto di Dio, esplicitata nell’amore a Dio e nell’amore reciproco, che caratterizza l’avventura di ogni famiglia cristiana. Uno sguardo che incoraggia ed invita all’imitazione, per fare nostri i sentimenti, i valori, lo stile della famiglia di Gesù, nella certezza che, come ricorda San Paolo nell’esordio della seconda lettura, proposta dalla liturgia, tutti siamo “scelti da Dio, santi e amati”.
don Francesco, vostro parroco






