
Celebriamo la 33^ domenica del Tempo Ordinario. Il titolo di questa breve riflessione riporta l’incoraggiamento di Gesù, rivolto a quanti nel corso dei secoli si troveranno ad affrontare ostilità e persecuzioni, pur di rimanere fedeli al Signore.
Se ci pensiamo, sono parole di un’attualità sorprendente, visto come la persecuzione dei cristiani è presente anche oggi in molti paesi del mondo, in svariate forme di violenza verbale e fisica. Anche noi non siamo esenti da tutto ciò: pensiamo alle situazioni e ai momenti nei quali veniamo condannati perché rifiutiamo un pensiero che fa a meno di Dio.
Come sono preziose, allora, le parole di Gesù, che ci dice che queste prove devono accadere: sono i dolori del parto della storia in cammino verso il suo orizzonte certo, che è la gioia e la pienezza della vita in Dio per sempre. Mai ci verrà meno il sostegno del Signore che promette: “Io vi darò parola e sapienza!”.
E’ certo, questo mondo un giorno passerà, ma non appartiene al cristiano vivere nella paura e nell’angoscia. Il “giorno del Signore” sarà rovente per chi ha fatto il male, ma pieno di luce per i giusti.
Nel tramonto del mondo e della storia, quello che conta è la perseveranza nella fede: “Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”. Sorgono in noi delle domande legittime: “Chi libererà il mondo da tutto questo male? O tutto questo male causerà la fine del mondo?”
Nel Vangelo troviamo un’affermazione molto forte di Gesù che contrasta tutta questa negatività: “Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”. La singolarità, la piccolezza di un capello è la garanzia che davvero nulla e nessuno andrà perso.
don Francesco, vostro parroco






