
MESSAGGIO FELICE, MA NON FACILE!
Celebriamo la 23^ domenica del Tempo Ordinario. Il Signore ci chiama oggi ad una riflessione sulla nostra vita, sulla nostra realtà di uomini e di donne che si dicono discepoli. Vogliamo lasciarci interpellare dalla sua Parola, per seguirlo con più convinzione, affinché la nostra testimonianza diventi ogni giorno più credibile ed autentica.
Nel Vangelo Gesù non illude la numerosa folla che va con lui e detta le condizioni per seguirlo. Chi si fa suo discepolo, accetta di non anteporre nulla a ciò che egli propone; mette in conto il distacco da affetti e beni; valuta saggiamente le sue parole, che non sono per gente poco riflessiva e superficiale; non cerca scorciatoie per sfuggire alla logica della croce, è invece persuaso che da essa sprigiona la forza e la gioia liberante del Vangelo.
Sì, il messaggio del Signore è felice, ma non facile. E’ esigente e impegnativo, non assopisce ma interroga a fondo la nostra vita, che, innestata in Cristo mediante il Battesimo, scorre sulle orme del Maestro di Nazareth. Solo il ricorso alla sapienza che viene da Dio –
ci è suggerito dal Libro della Sapienza – può supplire a limiti e fragilità umane; può illuminare la nostra ragione; può distoglierci dal rischio di appiattire il nostro sguardo solo sulla vita terrena e può aiutarci a rimanere orientati su ciò che è gradito al Signore.
Non è il Vangelo che deve adattarsi a noi, ma siamo noi che dobbiamo conformarci al Vangelo, mettendo Cristo e la volontà del Padre prima di tutto e di tutti. Facciamo nostre le parole del salmista, all’acclamazione evangelica: “Fa’ risplendere il volto sul tuo servo e insegnami i tuoi decreti”.
don Francesco, vostro parroco






