
PADRE, VENGA IL TUO REGNO!
Celebriamo la 17^ domenica del Tempo Ordinario. Il dialogo con Dio, la preghiera, è al centro della Parola che ascoltiamo nella Liturgia, come ulteriore atteggiamento con cui si caratterizza l’essere discepoli del Signore. La preghiera insegnata da Gesù unisce insieme Dio e uomo: non riduce Dio a tappabuchi delle insufficienze umane; non riduce l’uomo a mero burattino.
Gesù ci insegna prima di tutto a rivolgerci a Dio, chiamandolo “Padre”. Siamo realmente figli di Dio, per la grazia ricevuta nel Battesimo, ed il nostro rapporto con Dio deve essere un rapporto di figli rispetto al Padre, di amore, di fiducia, di familiarità, non di timore e di distanza. Pertanto la nostra preghiera deve essere un dialogo o un colloquio filiale e amoroso con Dio, che ci è Padre. A Lui possiamo chiedere tutto quanto ci è necessario: il pane quotidiano, una casa, il lavoro, la liberazione dal male, fisico e morale, il perdono delle colpe.
Nella preghiera dobbiamo anche saper riconoscere i doni che Dio continuamente ci fa, per lodarlo e ringraziarlo. Gesù ci invita soprattutto a chiedere nella preghiera la piena realizzazione del suo disegno di salvezza e il compimento della sua volontà: “venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà”.
La preghiera implica il desiderio sincero e lo sforzo costante e generoso di entrare nei disegni di Dio e di adeguare ad essi il modo di pensare, le scelte, la condotta di vita. La preghiera è tutt’altro che alienazione, alibi e disimpegno: è impegno concreto a capire e a seguire le vie di Dio.
Due sono le caratteristiche fondamentali della preghiera cristiana: la perseveranza e la fiducia. “Signore, insegnaci a pregare!”
don Francesco, vostro parroco