
“LA TRAVE E LA PAGLIUZZA”
Il tema che il Vangelo della ottava domenica del Tempo Ordinario offre al nostro cammino di fede è la correzione fraterna. Continuando il lungo “discorso della pianura”, Gesù ci invita a riflettere sulla cecità spirituale, perché vuole mettere in guardia tutti i suoi discepoli dal rischio di non prendere giusta consapevolezza dei propri limiti. Guardare sugli sbagli altrui può essere una facile via di fuga, per non lavorare seriamente su se stessi, per non riconoscerci bisognosi di un cambiamento radicale della nostra vita, dei nostri comportamenti, delle nostre parole, dei nostri ragionamenti e pensieri.
L’evangelista Luca, dopo aver esortato i credenti attraverso le parole del Maestro ad essere misericordiosi come il Padre (la scorsa domenica), mostra come questa misericordia vada incarnata, avviando un processo di trasformazione e di vera conversione.
Non è mai facile correggere il fratello che sbaglia. E possiamo farlo solo appellandoci alla vita di Cristo, che è in noi e ci fa parlare con la sua sapienza. Essere liberi dal giudizio, dalla critica, dal puntare il dito contro i fratelli è la dinamica di scelta che ci fa eredi della croce, ristabiliti nella dignità di figli, resi giusti da un amore senza confini, donatoci perché, attraverso di noi, possa raggiungere gli altri.
Accogliendo questa Parola di Gesù, questo insegnamento del Vangelo, le pagliuzze altrui le lasceremo perdere, se trovate; le nostre travi, una volta riconosciute, saranno per noi stimolo per un cambiamento, dando lode al Signore, perché, toccando con mano la nostra povertà e debolezza, ci disponiamo a lasciarci plasmare.
dall’amore misericordioso e paziente di Dio.
don Francesco, vostro parroco