V Domenica del Tempo Ordinario 2025

 “ECCOMI, MANDA ME!” 

Le letture di questa domenica ci portano a riflettere sul tema  della vocazione, della chiamata. Qualcosa che riguarda non solo preti  o suore, ma anche i laici e in generale ogni credente: per tutti, infatti,  si tratta di accorgersi di essere inseriti in un progetto d’amore e di  imparare a rispondervi con la propria vita, costruendola ogni giorno  in compagnia del Signore. 

Per ciascuno il percorso è diverso, unico e originale, ma ogni  chiamata presenta delle costanti e la storia di altri può essere luce sul  nostro cammino. Così per il profeta Isaia (1^ lettura), per Paolo (2^  lettura) e Pietro (Vangelo), c’è un uguale punto di partenza, pur nelle  diversità delle situazioni. Il Signore si fa presente per tutti là dove  sono e così come sono.  

Per Isaia che si sente impuro e peccatore, per Paolo nel quale  è ancora vivo il passato di persecutore, per Pietro nell’umiltà del  lavoro quotidiano, il Signore non fissa appuntamenti fuori dal tempo,  dalla vita, dalla storia, né attende che gli uomini siano perfetti per  chiamarli a sé e mandarli nel mondo, ma si propone nella quotidianità  di un’esistenza fatta di fallimenti, di inadeguatezza, di esperienze  normali, concrete.  

Dentro a questo orizzonte, così comune, per tutti e tre c’è stata  una domanda, una proposta, un invito: per Isaia c’è la richiesta a farsi  profeta del Signore, per Paolo quella a seguirlo, a cambiare vita, per  Simone infine a prendere il largo e a calare le reti per la pesca.  

Anche dentro alla nostra storia il Signore si rivolge a  ciascuno in modo personale, perché mettiamo Lui al centro della  vita; ci dona la certezza che nella missione di essere suoi  testimoni, diventiamo segno vivente del suo amore. 

 don Francesco, vostro parroco