“AVVICINARSI A DIO”
In questa 22^ domenica del Tempo Ordinario, dopo la parentesi di cinque celebrazioni festive con il Vangelo di Giovanni e la catechesi di Gesù nella sinagoga di Cafarnao sul “pane di vita”, riprendiamo la lettura del Vangelo secondo Marco.
Il testo ci presenta una disputa tra Gesù e gli scribi sull’osservanza della tradizione della legge di Mosè. Infatti i discepoli di Gesù non compiono gesti rituali prima dei pasti, come invece facevano i farisei. Gesù risponde a tale accusa distinguendo tra il comandamento di Dio e le tradizioni degli uomini.
Dio ha creato una legge non per essere contro l’uomo, ma a suo servizio e per la sua libertà. Gesù non viene a togliere la legge, ma a portarla a compimento ed ecco il motivo per il quale invita ciascuno a passare dall’ambito solo legalistico della legge, a quello interiore: osservare la legge con l’adesione del cuore. Tutte le pratiche esterne possono essere seguite, ma non plasmano la nostra vita, quando sono vissute come un dovere, un obbligo.
Dal cuore nascono le cose positive e negative, che sono dentro di noi. Gesù elenca tutta una serie di vizi che escono dal cuore dell’uomo e lo contaminano. E’ dal cuore che escono i propositi di male: “furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, invidia, calunnia, superbia, stoltezza”.
Gesù respinge i “precetti di uomini” spacciati per norme date dal Signore al suo popolo. L’uomo è giudicato da Dio non per le molteplici osservanze esteriori, ma per l’orientamento profondo del cuore, il centro della sua vita. Per non cadere nell’ipocrisia, Gesù ci invita nuovamente a rimettere al centro della vita il comandamento dell’amore, impegnandoci in comportamenti e atteggiamenti virtuosi.
don Francesco, vostro parroco