“CHI MANGIA QUESTO PANE VIVRA’ IN ETERNO”
In questa 20^ domenica del tempo ordinario la liturgia ci invita a compiere un grande atto di fede, per accogliere la Parola di Gesù, che ci rivela la sua straordinaria realtà di Figlio di Dio. Per restare sempre con gli uomini e donare loro la vita eterna, Egli ha scelto di identificarsi con un cibo semplice, quotidiano, ordinario, quale è il pane. Gesù sceglie di farsi “pane”, perenne “rendimento di grazie” (= “Eucaristia”). Egli identifica questo pane con la sua stessa persona, nella quale sono associate sia la natura umana, che quella divina. Egli afferma: “Io sono il pane!”
L’Eucaristia “è” Gesù: identifica certamente un uomo, ma che è “disceso dal cielo”, è dono del Padre. L’Eucaristia “è” Gesù, la sapienza di Dio che ci invita ad un banchetto per acquisire intelligenza e conoscenza piena (vedi 1^ lettura).
L’Eucaristia “è” Gesù, il Figlio del Padre, che ci vuol far partecipi della sua vita divina. L’Eucaristia “è” infine Gesù, il Signore glorioso, al quale ogni comunità eleva il suo canto di lode. Gesù annulla così ogni distanza tra l’uomo e Dio, il quale è ormai talmente a lui prossimo, da poter essere “mangiato”.
In ogni Santa Messa siamo invitati ad accostarci al banchetto imbandito da Cristo, a nutrirci di Lui. Il banchetto è simbolo di accoglienza, di ospitalità, di intimità e di comunione. Dio prepara a noi una mensa, nella quale si fa segno concreto di presenza reale e portatrice di vita.
A questa mensa, che è l’Eucaristia, invita i suoi figli a stare con lui, a cibarsi di lui, a crescere nel suo amore. Se è la Chiesa a celebrare l’Eucaristia, è altrettanto vero che è l’Eucaristia a “fare” la Chiesa: rafforza i vincoli di unità, di fraternità e lo spirito di servizio che deve costantemente animarla.
don Francesco, vostro parroco