XVIII Domenica del Tempo Ordinario 2024

 “IO SONO IL PANE DELLA VITA” 

Dopo il “segno” della moltiplicazione dei pani e dei pesci,  raccontata da S. Giovanni nel testo evangelico della scorsa  domenica, ora la nostra attenzione si concentra sulle parole  pronunciate da Gesù nella sinagoga di Cafarnao: un lungo discorso, 

attraverso il quale Gesù svela la sua identità. Se la manna ha nutrito  per 40 anni il popolo d’Israele, durante il cammino nel deserto, ora è  Lui stesso ad affermare: “Io sono il pane della vita; chi viene a me  non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”. 

Gesù continua ad offrirsi a noi come l’unico vero bene, capace  di dare compimento alle nostre più profonde aspirazioni. Lui è il cibo  che alimenta in noi la vita senza fine, in comunione con Dio. Lui è il  pane del cielo: il Pane di Dio che scende dal cielo e dà la vita al  mondo.  

Questo “pane” interpella la nostra fede. Una fede che va tradotta  in vita, celebrando l’Eucaristia e attingendo continuamente da essa alimento per un’esistenza secondo il Vangelo.  

Ripensando però alla nostra vita, dobbiamo ammettere che tante volte abbiamo cercato del pane incapace di saziare, che non  racchiudeva in sé la vita. Chiediamo al Signore di perdonare non  tanto la nostra fame, quanto d’aver ricercato un nutrimento che non  era pane di giustizia, di verità, di santità. L’uomo – lo sappiamo – ha bisogno anche del cibo materiale, deve procurarsi il necessario per  vivere.  

Gesù con le sue parole non vuole certo indurre nessuno all’ozio, alla pigrizia, ma ricordarci che è importante procurarsi il cibo che  nutre lo spirito. Gesù ci dice: “E’ il Padre mio che vi dà il pane del  cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo  e dà la vita al mondo”.  

 don Francesco, vostro parroco