“LA FAMIGLIA DI NAZARETH, MODELLO DI VITA, PROMESSA DI GIOIA”
Nei Vangeli sinottici (Matteo – Marco – Luca) Gesù esclama: “Chi fa la volontà di Dio, costui è per me fratello, sorella e madre” (Mc 3,35).
L’evangelista Luca, nel narrarci la scena della presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme, ci mostra l’atteggiamento con cui Maria e Giuseppe obbediscono alla volontà di Dio, mediante la loro obbedienza alla Legge del Signore, come egli sottolinea più volte nel suo racconto.
A definire il loro rapporto con Gesù non sono tanto i vincoli familiari, fondati sulla carne e sul sangue, quanto questa docilità alla parola di Dio.
E’ stata l’obbedienza tanto di Maria, quanto di Giuseppe, nei racconti delle loro rispettive vocazioni, a consentire l’incarnazione del Figlio di Dio in Gesù di Nazareth; ora la stessa obbedienza li conduce nella città di Davide, Gerusalemme. E’ la medesima fede che –
ricorda il testo dal libro della Genesi (1^ lettura) – ha consentito ad Abramo di continuare a credere nelle promesse di Dio, anche quando sembravano smentite dalla sua esperienza. E’ lo stesso atteggiamento che caratterizza Sara (moglie di Abramo), come ricorda la lettera agli Ebrei, in quanto “per fede ricevette la possibilità di diventare madre” (2^ lettura). Ecco la fede che siamo chiamati a ricevere, custodire e trasmettere nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità.
Madre Teresa di Calcutta, da sempre impegnata nella difesa della vita dal suo sorgere fino al suo naturale compimento, alla domanda “Cosa posso fare per la pace nel mondo?”, rispondeva: “Torna a casa e ama la tua famiglia!”
don Francesco, vostro parroco