“VENITE A ME, VOI TUTTI, CHE SIETE STANCHI E OPPRESSI, E IO VI DARO’ RISTORO”
La 14^ domenica del Tempo Ordinario cade sempre nel corso dell’estate e le parole che Gesù ci rivolge risultano più che mai gradite e necessarie.
Il caldo, la stanchezza per un anno di lavoro, il bisogno di relazioni più distese, dopo la frenesia degli impegni quotidiani, aumentano il desiderio di un po’ di riposo e di relax. Di solito, però, non si va in cerca di Gesù e della Sua Parola, ma piuttosto ci si dirige verso qualche spiaggia assolata o qualche montagna o un “centro benessere”.
Ci si prende cura del corpo con la speranza che anche la parte spirituale ne tragga vantaggio; cosa di per sé non sbagliata, ma che rischia di essere vana, perché se è vero che il corpo ha bisogno di un riposo, è vero anche che la nostra vita interiore, ugualmente, ha bisogno di essere nutrita per non inaridirsi o svuotarsi del tutto.
La ricetta che Gesù propone per questo ristoro, poi, è alquanto strana: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita”.
Gesù ci invita a prendere il suo giogo, cioè ad assumere il suo criterio di giudizio che non è fondato sull’orgoglio, sulla condanna, ma al contrario, è “dolce” e “leggero”, frutto di chi è “mite e umile di cuore” e cerca di incarnare lo spirito evangelico dell’amore.
Ecco dunque il “ristoro” che Gesù ci propone: in un tempo di riposo, di relax e di vacanza è bene non solo far riposare il corpo, ma anche nutrire la nostra anima prendendoci del tempo per riflettere, rivedere quanto abbiamo vissuto in quest’anno, far emergere i pesi che possono opprimerci e rinnovare la scelta di
amare come ci ha insegnato Lui.
don Francesco, vostro parroco