“RICONOSCERE L’IMMENSO MISTERO CHE CELEBRIAMO, NEL DONO DEL PANE DI VITA”
Celebriamo oggi la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Quello che Gesù dona è un pane per la vita eterna. Nel pane e nel vino dona se stesso, il suo corpo, il suo sangue. L’amore di Gesù per noi è così grande che non trova altra spiegazione se non quella di essere assimilabile come cibo che dà la vita. Celebrare questa solennità significa ricordare la nostra appartenenza a Lui. Significa testimoniarlo presente e vivo con il nostro modo di essere cristiani, e cioè rendere visibile Colui il quale si è voluto nascondere legandosi al nostro stesso sangue e alla nostra stessa carne, sollevandoci dal finito di questa terra all’infinito del cielo.
Comunicandoci se stesso, Gesù ci dona il suo stesso modo di vivere. Ci comunica una vita che non può rimanere prigioniera della morte, perché vince le logiche del peccato con quelle di un amore che non trattiene nulla per sé.
Il dono dell’Eucaristia e l’accostarci a questo banchetto ha come fine la comunione di menti e di cuori. “Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane” (1 Cor.10,17).
L’Eucaristia è vita, è Gesù stesso, il suo corpo e il suo sangue; è garanzia di vita eterna con il Signore (“Chi mangia la mia carne ha la vita eterna”); lega in una comunione profonda Gesù e noi (“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui”); è il cibo dei discepoli, dei testimoni di Cristo (“colui che mangia di me vivrà per me”).
Oggi Gesù ci invita ad attingere a questa fonte, a nutrirci di Lui, a testimoniare la gioia di questo divino incontro.
don Francesco, vostro parroco