
“SIGNORE, APRICI IL TUO CIELO”
La liturgia ci pone dinanzi ad un grande mistero della nostra fede: la gloriosa ascensione di Gesù al cielo, avvenuta secondo i vangeli 40 giorni dopo la sua risurrezione. Oggi siamo invitati a volgere lo sguardo verso il cielo, dove il Signore Gesù viene assunto al termine della sua missione terrena.
Ma quale messaggio consegna a noi tale mistero della nostra fede? Quali atteggiamenti assumere perché possiamo conformare sempre più la nostra vita al mistero dell’Amore di Dio? La prima lettura, tratta dal Libro degli Atti degli Apostoli, descrive l’atteggiamento degli Undici nel vivere questa tappa della vita di Cristo! Egli promette loro il “battesimo nello Spirito”, che da lì a poco avrebbero ricevuto; essi si preoccupano di chiederGli quanto tempo li separa dall’incontro definitivo con Lui.
Non è forse talvolta anche la nostra tentazione quella di sapere il tempo in cui finiremo di lottare, di faticare… per vivere sempre nella gioia della Pasqua? Gesù promette loro il dono dello Spirito che darà la forza di renderGli testimonianza.
Con la sua ascensione al cielo, Cristo non abbandona i suoi amici (allora gli apostoli, oggi noi!), ma continua, attraverso il dono dello Spirito Santo, a camminare con noi, ad esserci compagno di viaggio lungo le nostre strade, nella quotidianità, dove siamo chiamati, pur nelle prove e nelle difficoltà “a rendere ragione della speranza che è in noi”. (1 Pt. 3,15)
Cristo continua ad essere presente nella storia e nell’esistenza di ogni uomo in una maniera nuova. A noi è dato, infatti, di incontrarLo e di riconoscerLo non più nel Gesù di Nazareth “storico”, ma in ogni uomo, in ogni fratello e sorella, così come nella Parola, nell’Eucaristia e negli altri Sacramenti.
don Francesco, vostro parroco