GESU’ CRISTO SUL MONTE ANTICIPA LA SUA GLORIA
Durante il cammino quaresimale in preparazione alla Santa Pasqua le letture liturgiche ci fanno incontrare personaggi protagonisti delle grandi tappe della storia della salvezza: in questa seconda domenica troviamo il patriarca Abramo, da cui ha avuto origine il popolo di Dio. La sua figura è caratterizzata dalla piena disponibilità alla volontà di Dio e dalla collaborazione al suo progetto di salvezza. Egli rappresenta la moltitudine di tutti coloro che si fidano del Signore. Abramo è chiamato ad uscire dalla propria terra per partire verso un paese che Dio gli donerà: è il cammino della libertà.
L’esperienza della Trasfigurazione, che oggi è offerta a noi come a Pietro, Giacomo e Giovanni, ci porta alla realizzazione piena del cammino della libertà, iniziato con la chiamata rivolta da Dio ad Abramo: nello splendore del volto di Gesù, nella luce candida delle sue vesti, si rivela la sua vita intima, e noi contempliamo chi è Dio e chi è l’uomo. A noi questa pagina del Vangelo propone una profonda esperienza di fede: la nube luminosa ci copre con la sua ombra, lo Spirito dell’Amore del Padre ci avvolge, ne sentiamo la forza che ci infonde coraggio e speranza. La Trasfigurazione è avvenuta in disparte, su un alto monte, uno spazio privilegiato. E i cristiani l’hanno sempre collegata alla Pasqua che si compie in ogni Eucaristia, perché la trasfigurazione è illuminazione, rivelazione, visibilità di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Gesù che si trasfigura anticipa la sua vittoria sulla morte in croce. Ora anche noi siamo coperti dal suo brillare come il sole, dalla bianchezza delle sue vesti, dalla sua luce. Il Padre ci chiede di ascoltarlo.
don Francesco, vostro parroco