“IL MIRACOLO DELLA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI”
La Provvidenza di Dio che sazia la fame dell’uomo, è il tema che percorre la liturgia di questa domenica. Pane e vita, fame e morte sono termini che riassumono la storia intera dell’umanità. La prima lettura e il Vangelo ci presentano due moltiplicazioni di pani. Il primo prodigio è compiuto dal profeta Eliseo, il secondo da Gesù, che provvede a sfamare migliaia di persone.
Il Vangelo chiama in causa la fede: una fede che deve essere purificata per arrivare a riconoscere Gesù per quello che è, e non per quello che può dare.
Cristo è Colui che nutre in abbondanza. Ma non nutre la folla partendo dal niente. Sollecita la collaborazione dell’uomo, di un ragazzo, con i suoi cinque pani e due pesci che accetta di donargli. Così il miracolo è possibile grazie alla condivisione, anche se modesta, di ciò che un giovane aveva con sé.
Offrendo i propri doni materiali, raffigurati dal pane e dal vino portati all’altare, ogni cristiano rinnova il gesto del ragazzo del Vangelo. E, soprattutto, concretizza simbolicamente, in un gesto materiale, l’offerta che fa della propria vita. Nelle mani di Cristo, questa offerta prende una dimensione pasquale e universale. E il pane diviene corpo, Corpo del Risorto, Corpo della sua Chiesa, offerta condivisa per la vita del mondo.
Ragazzo senza nome, solo porti lo zainetto forse per te e tuo fratello; 5 panini e 2 pesciolini, bastano per tutti e due. Noti una certa tensione, un po’ di stanchezza e la fame. Tutti si guardano attorno, non c’è niente! Vedi Gesù e i discepoli, parlottano tra loro, e tu leggi le labbra, capisci: neanche loro hanno pane. Ti presenti, offri i pani e i pesci almeno per Gesù. Lui li prende, li benedice e, grazie a te, mangiano tutti.
don Francesco, vostro parroco