“IL PADRE OFFRE IL PROPRIO FIGLIO PER IL MONDO”
In questa seconda domenica del cammino quaresimale il Vangelo di Marco ci racconta la trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor. Per capire il significato di questa manifestazione di Gesù, che si rivela nella sua gloria è bene ricordare il contesto nel quale si colloca questo episodio. Poco prima Pietro ha riconosciuto Gesù come Messia. Dopo questa professione di fede, Gesù inizia a preannunciare agli apostoli la sua morte e resurrezione, ed essi si spaventano e non capiscono. Allora Gesù prende l’iniziativa e porta con sé Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte, gli stessi apostoli che assisteranno da vicino all’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi. La scena del Tabor anticipa la resurrezione. Colui che la voce dall’alto proclama “Figlio amato” è lo stesso Gesù che sarà crocifisso sul Golgota. L’evangelista Marco è molto avaro nei dettagli mentre ci descrive la scena: si limita al bianco della veste di Cristo e tanta di descriverlo paragonandolo a quello dei migliori lavandai!
E’ il Padre stesso che prende la parola per proclamare che Gesù è il suo Figlio da ascoltare! L’imperativo del Padre scende non solo per i tre discepoli prescelti, ma per tutti i credenti. Solo questo ascolto, che diventa fede autentica, permette di essere non solo spettatori della trasfigurazione, ma partecipi, diventando figli nel Figlio.
Signore Gesù, hai annunciato ai tuoi amici che ti aspettava una croce. Nel loro cuore sono scesi il dubbio e la paura. Non hanno capito che la morte non poteva vincere e tu hai voluto dare un assaggio della tua vittoria. Mosè ed Elia sono venuti per renderti omaggio, ma il Padre su te ha messo il suo sigillo: “Ascoltatelo!”. Vinci le mie paure e sciogli i miei dubbi: voglio vivere ogni tua Parola che, attraverso la croce, porta anche me alla vita”.
don Francesco, vostro parroco