“Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di ciascuno” (Mc 9,35)
Il Maestro cammina, va veloce. Lui sta davanti, e stare davanti, benché con un nutrito seguito, spesso è restare soli, mentre chi sta dietro, comprende dove il Signore lo conduce.
I suoi compagni provocati dalla verità gioiscono di fronte al nuovo annuncio di risurrezione, avventura di cieli nuovi e terra nuova, ma forse turbati dalla croce preferiscono preoccuparsi di come spartirsi il potere. Una corsa ai primi posti che non si è mai fermata e che diventa affannosa, violenta fino a schiacciare gli altri; “Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi?” (Gc 4,1). La ricerca ossessiva dei primi posti è il male assoluto che genera contrapposizione violenta.
Una descrizione inclemente, coraggiosa, dei guasti di ogni tempo che derivano dalla malattia del possesso e della voglia di sopraffare gli altri, mentre il Cristo annuncia una via diversa fatta di servizio, di annientamento per amore, di un grembiule per servire gli altri e rendere gli altri capaci di dignità grazie al proprio amore.
Una sana ambizione non è contraria all’amore, avere dentro di séil desiderio di crescere è umano, sacrosanto, legittimo, ma non controqualcuno, bensì a favore dell’umanità.
Per questo il presupposto di una sana crescita professionale, umana, sociale è quello di non servirsi degli altri per il proprio potere ma del proprio potere a servizio degli altri.
Il nostro è un tempo di guerra devastato dall’egoismo e dalladebolezza delle idee. La forza del cristianesimo è il suo Vangelo, una verità che non muta, trasparente, capace di vincere il mondo, anche se il mondo possiede sempre più armi distruttive.
Don Walter, vostro parroco