Domenica delle Palme: 25 marzo 2018

“Elì, Elì, lemà sabactani?”

Gesù, non scende dalla croce: nudo come alla nascita, affidato il suo spirito nelle mani del Padre, ora è pronto a morire per nascere di nuovo. Se un Dio vive mentre i suoi figli muoiono, è un Dio potente ma tiranno, un Dio che invece protesta nella carne del Figlio contro la morte è un Dio compagno, è un Padre di cui ci si può fidare per sperare nel proprio riscatto.

Il mio grido unito al tuo,
la sofferenza del mondo nelle tue piane.
L’osanna è solo un ricordo,
lontano il giorno della festa,
nessuno avrebbe pensato che tutto sarebbe cambiato,
tutto all’improvviso,
subito notte.
La croce ha fatto il suo ingresso,
il dolore ora si gode la vittoria.
Chi mi potrà soccorrere,
chi ascolterà il mio lamento?
Risposta non trova l’abbandonato,
di lui hanno contato tutte le ossa.
Piagato di scherno,
sputato di spine,
non carezza di conforto,
non sollievo nella prova.
Ma il giusto non ricambia l’offesa,
non cerca lo scontro,
un solo consiglio:
“Perdona chi non conosce la strada,
non chiedere conto del loro peccato”.
In te, afflitto,
la mia afflizione trova senso,
in te, umiliato,
ogni mia pena significato.
Per le tue piace noi siamo salvati!.
(G.M)

Don Walter, vostro parroco