4 domenica di Avvento e Natale

“Avvenga per me, secondo la tua Parola” (Lc 1,38)

Natale rimanda ad una nascita, lo dice la parola stessa, il protagonista è colui che sta per nascere. La bella notizia, il significato vero della festa, è un Dio che si incarna nella nostra storia, un Dio che si fa bambino, che si mette nelle nostre mani, un Dio che ha deciso di venire ad abitare in mezzo a noi. Anzi, in noi, in ciascuno di noi.

Il Natale non può essere vissuto come altro dalla nascita del Figlio della salvezza, costringendo il festeggiato a mettersi nell’angolo dell’avvenimento. Gesù è diventato carne nostra e la storia ha preso una diversa direzione: ignorarlo significa ignorare noi stessi, compromettere la stessa gioia della festa. Il giorno del Natale passa presto e se non scopriamo l’altezza, la larghezza e la profondità del suo significato, ci sorpassa senza lasciare traccia. Natale è il Dio bambino che arriva in noi, ma è anche la risposta di chi lo accoglie; il Dio che s’incarna chiede ad ogni uomo la sua risposta, accoglierlo è dire sì alla sua Parola. Credere in Gesù Cristo è edificare un mondo di giustizia e di pace, di fraternità e di amore.

Riprendiamoci i sogni di una festa vera, celebriamo il Natale come una scoperta di noi stessi, tempio in cui Dio trova casa. Dio sceglie la nostra miseria e la trasforma: si fida di noi.

Fidiamoci di Lui.

Un augurio sincero di buon Natale,

don Walter, vostro parroco