“Rendete dritta la via del Signore” (Gv 1,23), preparatevi al suo arrivo.
Terzo verbo per arrivare all’incontro: preparatevi.
Se viene a casa mia una persona cui tengo, faccio di tutto per fare bella figura; se viene colui che amo, penserò ad ogni dettaglio per renderlo felice e la mia gioia sarà inaudita quanto “lo vedrò a faccia a faccia” (1 Cor 13,12) Se lo sposo sta per venire, se colui che attendo è il Signore della pace, on può essere accolto dai rumori della guerra. Mi preparo e organizzo i sentieri del dialogo.
Se amo la giustizia, è necessario, raddrizzare la via scoscesa dell’egoismo umano: l’attesa è tempo in cui il lieto annunzio del suo arrivo cala chi lo aspetta nella mischia della vita, perché i ciechi vedano, gli zoppi camminino. Il tempo dell’attesa è insieme tempo di speranza e lotta di liberazione. Non solo i riti, non solo le parole, ma la giustizia è segno che davvero lo sposo è atteso.
La comunità dei credenti è il luogo dove si pratica la speranza, la certezza dell’incontro rende felici e provoca l’edificazione di un mondo migliore. Giovanni, il precursore, ha fatto la sua parte.
Martin Luther King sosteneva che i cristiani dovrebbero esser termostato nel mondo e non termometro. Serve riscaldare il mondo con l’energia della speranza e vincere la violenza del sopruso con la violenza dell’amore. Prepariamoci! Il Natale sta per arrivare.
Maràna thà! Vieni Signore Gesù!
don Walter, il vostro parroco