“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Mc 13,31)
Una profezia di speranza, una certezza che nel corso degli avvenimenti rende eterna la Parola che non passerà: Cristo è la Parola, l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine.
Gesù ha consegnato alla storia la parola definitiva: piccolo gregge, non avere paura, io sarò sempre con voi: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai” (Is 49,15).
La sua Parola non passerà! Oggi penultima domenica del Tempo Ordinario, siamo chiamati a riflettere sugli ultimi giorni. La fede orienta al completo abbandono nella mani di Dio e induce a ritenere la propria vita aperta al futuro di un incontro decisivo.
L’uomo di fede, il compagno di strada di Gesù, certo che nessuna delle sue parole passerà, vive il presente con più coraggio, nell’umiltà di quello che non ha, nella consapevolezza che se Dio è dalla sua parte il mondo e la vita saranno trasformati in luce eterna.
Che grande cosa è la fede! Dentro ciascuno la promessa di Cristo, “le mie parole non passeranno”, fa scoprire una luce che non muore, che offre la possibilità di vivere la vita con verità.
Ci saranno giorni lieti e giorni tristi, ci saranno momenti di vittoria e momenti di sconfitta, ma il credente resterà sulla vetta del monte della speranza con il Cristo e mentre lo guarderà negli occhi pregherà: “Signore, non tardare, se tu sei con me, niente e nessuno, neppure la morte, potrà essere contro di me”.
don Walter, vostro parroco.