“Chi vuole diventare grande tra di voi sarà vostro servitore …”
Nel cenacolo del suo testamento la visione del mondo passa attraverso la logica del servizio. I primi devono dare di più. I doni si ricevono non per il proprio egoistico guadagno, ma per la trasformazione della storia.
Nessun alibi, nessuna giustificazione è possibile a chi vuole essere compagno di strada di Gesù: “tra voi non sia così”.
La diversità del discepolo è la sua forza, la credibilità delle sue parole la sua originalità. Se il mondo si costruisce sulla conquista dei primi posti, il Regno si offre come capovolgimento degli onori: gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi, a chi ha avuto di più sarà chiesto di più. Il nuovo ordine delle cose non è dettato da una ideologia rivendicativa… la rivoluzione del Vangelo non passa attraverso la lotta di classe, una proposta sociologica, ma è la proclamazione dell’avvento della verità definitiva: i primi saranno quelli che hanno capito che cosa valga davvero, quale sia la parte migliore da scegliere e quanto costi afferrarla per sé e consegnarla alla storia degli amici.
E’ proprio del discepolo desiderare ciò che il Signore desidera: “Potete bere il calice che io bevo?” Ogni altra aspettativa che sia fuori dalla proposta di Gesù non è praticabile per chi voglia costruire insieme a Lui la sua Chiesa.
don Walter, vostro parroco