“La gente chi dice che io sia?” (Mc 8,27)
Gesù sapeva che nessun annuncio sarebbe stato possibile se coloro che aveva scelto per gridare la sua verità non avevano ancora dato la risposta decisiva: “Tu sei il Cristo, sei la salvezza!”.
Dopo duemila anni di cristianesimo la situazione non è cambiata. Mentre ci si interroga sul come comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, e su che cosa la nostra gente pensi di Cristo, si dimentica che è la fede dell’evangelizzatore, del testimone, il punto di partenza di qualsiasi annuncio. “Tu sei il Cristo” è l’unica risposta alla domanda provocatoria di Gesù, ma la verità deve fare ancora i conti con l’evidenza della croce.
E’ facile riferirsi a Dio per consacrare il proprio potere, e molti sono i poteri della terra che lo fanno. È bello sentirsi coccolati da un Dio che protegge, che fa miracoli sulla nostra strada, ma rispondergli accettando la sua e la nostra croce è un’altra cosa.
Al Maestro che ci chiede: “Chi dici che io sia per te?”, bisogna rispondere senza delegare altri, senza alibi, senza scorciatoie. La vita è il campo da arare, il vomere è la Verità di Cristo: nelle mani del discepolo è posta la semina del futuro, la raccolta è compito del Maestro.
La risposta comporta la lotta per sostenerla, la certezza che nonostante la prova io sarò in grado di seguire il passo del mio Signore.
don Walter, vostro parroco