“Io sono il pane disceso dal cielo” (Gv 6,41)
Saziati di presente, soddisfatti delle certezze umane, delle lotte anche coraggiose per la giustizia… tutto passa, tutto si trasforma.
Anche l’oggi gratificante, senza una speranza futura, senza un sogno, è frustrante. L’uomo ha diritto di chiedere una benedizione dall’Alto capace di realizzare i propri desideri e mettere a posto ogni cosa. Per poterla ricevere si è pronti a fare voti, preghiere e suppliche. È legittimo rivolgersi a Dio per i bisogni: Dio ama, e nel suo amore è sempre disponibile a confortare chi in Lui pone la sua speranza.
Il miracolo però è la vita stessa, è fidarsi di Dio che libera dalla morte e non solo da quella finale: dalla morte di tutti i giorni, del quotidiano, che nasconde il vero. “In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna” (Gv 6,47)
Il grande miracolo è la fede, perché chi ha la fede ha tutti i miracoli, ha la forza del suo Dio che l’accompagna i suoi passi.
Chi crede nel Signore certo non avrà nelle mani una lampada magica capace di soddisfare ogni desiderio, ma vestirà una inattaccabile armatura contro ogni avversità.
Chi mangia il pane dell’abbandono fiducioso a Dio, chi si affida al cuore del Padre, non mancherà di nulla.
Con l’occasione mi permetto di invitare tutti alla celebrazione del 15 agosto alle ore 20, presieduta dall’Arcivescovo Lauro. Auguro a tutti una buona Festa di Maria Assunta in cielo.
don Walter vostro parroco