V Settimana del Tempo Ordinario

“MAESTRO, SULLA TUA PAROLA GETTERO’ LE RETI” 

Il testo evangelico di questa quinta domenica del Tempo Ordinario  ci riporta sulla riva del lago di Galilea, testimoni anche noi di una  pesca miracolosa e del momento decisivo della sequela dei primi  discepoli che accolgono l’invito di Gesù. Pietro, testimone del  miracolo di una pesca in pieno giorno, dopo una notte spesa 

inutilmente al largo, si riconosce peccatore di fronte a Gesù.  

Stranamente questo non avviene nel momento in cui per tre  volte lo ha rinnegato, ma dopo un’esperienza assai bella e  significativa. Non sembrerebbe proprio il momento per confessare i  peccati, anche se il Vangelo annota: “Lo stupore aveva invaso lui e  tutti quelli che erano con lui per la pesca che avevano fatto”.  Impariamo che la lode viene prima del peccato, perché l’amore  di misericordia precede e sopravanza i nostri fallimenti e rifiuti,  e alla sua luce si riconosce la colpa.  

Non l’incombere del castigo, ma lo stupore della “buona  notizia” che ci raggiunge, motiva la nostra confessione. Proprio  partendo dal riconoscimento dei limiti umani è possibile non  sopravvalutare i fallimenti. Troppo spesso, infatti, siamo così  centrati su di noi da ingigantire i problemi della vita,  rendendoli assoluti. Così ci si chiude nella propria delusione e  si rinuncia a lottare per migliorare.  

Pietro ci insegna a guardare oltre, ad osare: “Ma sulla tua  Parola getterò le reti”. Non lo avesse detto e fatto, non avrebbe  sperimentato l’abbondanza della pesca; si è fidato non di sé, ma  della parola del Maestro. Ha sperimentato la novità nel non  arrendersi ed avere fiducia in Gesù.  

  

don Francesco, vostro parroco