XIV Domenica del tempo ordinario

“L’INCREDULITA’ DEI VICINI” 

Dio parla ancora oggi. E parlerà in ogni tempo, fino al  compimento della storia umana. A noi credenti è chiesto di non dare  per scontate le sue parole, i suoi gesti d’amore. Non basta essere  battezzati perché sia garantito un impegno costante, coerente e  stabile al servizio del Regno.  

Anche oggi noi cristiani abbiamo bisogno di “profeti” che  ricordino a tutti la responsabilità personale. In questa Eucaristia ogni  battezzato è invitato a riconoscere i profeti che il Signore invia oggi  e a ringraziarlo per la fiducia che gli dimostra, associandolo alla sua  missione. Perché ogni cristiano è profeta in questo mondo. 

Nel Vangelo Gesù guarisce, solleva, risuscita da morte, tanto  che la sua fama si sparge ovunque: tutti lo cercano giungendo da  ogni parte per incontrarlo. Eppure a Nazareth Gesù non può fare  miracoli, a causa della mancanza di fede. Anche lui vive  l’esperienza del profeta rifiutato dai suoi paesani. Ancora una volta il  giudizio, la presunzione, la mancanza di umiltà non permettono agli  uomini di ascoltare la voce di Dio che vuole raggiungerli nella storia.  Sentivano Gesù con le orecchie, ma non lo ascoltavano con il cuore. 

Signore Gesù, i tuoi paesani ricordavano il bambino, il ragazzo,  il giovane normale; non hanno visto in te il profeta. Li conoscevi uno  per uno, li amavi come te stesso, volevi guarirli, salvarli… hai trovato  cuori chiusi. 

Noi siamo più che nazaretani: battezzati, cresimati, ma spesso  chiusi nel cuore e nella mente. Non ti sappiamo riconoscere nel  pane eucaristico e nei fratelli, non gustiamo la tua Parola, rifiutiamo i  profeti di oggi. Non andartene da noi! 

 don Francesco, vostro parroco