XII Domenica del Tempo Ordinario – Dio è salito sulla barca degli uomini

“DIO E’ SALITO SULLA BARCA DEGLI UOMINI” 

La stupenda pagina evangelica proposta in questa  domenica è una fotografia della nostra esistenza.  Nell’immagine della barca è rappresentata la vita come viaggio  verso una meta. Il vento contrario e il mare agitato rendono  questo viaggio tutt’altro che semplice e scontato. Ciò che  risolve questa situazione di grande incertezza, nella quale  talvolta ci si ritrova, è la presenza di Gesù e la sua autorità su  tutto ciò che minaccia la nostra integrità. La richiesta pressante  degli apostoli: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?”  evidenzia lo stato d’animo di chi si sente travolto dalle situazioni  impreviste e chiede aiuto. Nella risposta Gesù pone una  ulteriore domanda che interroga le nostre coscienze: “Perché  avete paura? Non avete ancora fede?”.  

Nella progressiva scoperta dell’umanità di Gesù scopriamo  che il Figlio di Dio non risponde ai bisogni – talvolta falsi – di  sicurezze umane. Non è la formula risolutiva delle nostre  difficoltà e dei nostri problemi: un Dio così sarebbe un Dio  tappabuchi. Ci è chiesto di essere persone di fede. Ma non di  una fede che è fuga o disimpegno. Sarebbe inoltre una falsa  fede quella che cercasse Dio solo come consolazione  individuale e come soluzione diretta delle difficoltà nelle quali ci  troviamo. Aver fede significa abbandonarsi a Dio anche quando  lui “dorme”, perché sappiamo che nessuna difficoltà può  vincerci; Dio le ha già vinte.  

A te, Signore, la nostra speranza grida nella solitudine delle  nostre sofferenze, perché tu ci dia la fede di vederti presente,  quando ci tendi la mano e quando ci prendi in braccio, perché  non ci sentiamo abbandonati alla disperazione e il nostro spirito  trovi sollievo nella tua paterna consolazione.  

don Francesco, vostro parroco